Immigrazione, Alfano: “Da Ue un passo avanti, ma non risolve il problema”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 10 Maggio 2015 - 09:47 OLTRE 6 MESI FA
Immigrazione, Alfano: "Da Ue un passo avanti, ma non risolve il problema"

Angelino Alfano (Foto Lapresse)

ROMA – “Il piano Juncker per distribuire i migranti tra i 28 Paesi Ue è un passo avanti, ma non risolve il problema”: all’indomani della dura presa di posizione del presidente Sergio Mattarella e del rappresentante europeo Federica Mogherini, anche il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, torna sulla questione migranti. 

In un’intervista a Repubblica, Alfano ha spiegato che il piano Junker per distribuire i migranti tra i 28 Paesi europei “è la strada giusta, quella per cui mi batto da anni”, ma nonostante il “passo avanti”, “se non si risolve il problema dell’instabilità in Libia, è inutile sperare in qualunque soluzione risolutiva”.

Secondo il ministro dell’Interno “la soluzione è un piano per la Libia. Ci vogliono decisioni forti della comunità internazionale”. Per Alfano occorre “dar vita ad azioni mirate, in un quadro di legalità internazionale, che impediscano la partenza dei barconi e consentano di selezionare i migranti direttamente in Libia distinguendo tra chi ha diritto alla protezione comunitaria e chi non ce l’ha. I primi vanno distribuiti fra i 28 Paesi Ue, gli altri non vanno fatti partire”.

Il ministro evidenzia che “sarebbe assurdo se proprio noi italiani, che ci battiamo in Europa per far passare il principio della ‘equa distribuzione’, poi non lo applicassimo al nostro interno. Non è possibile che la Sicilia, che sopporta il 90% degli sbarchi, si debba far carico anche del 20% e oltre della quota di accoglienza”.

Sull’opposizione dei governatori leghisti Roberto Maroni (Lombardia) e Luca Zaia (Veneto), “la Lega Nord è pronta a far pagare in modo spietato un prezzo alto al Sud. Fortunatamente non tutto il Nord è con la Lega e posso dire, dopo gli incontri avuti con sindaci e governatori, che sono ottimista sul nostro piano”, dichiara Alfano. “Oltretutto, ricordo che stiamo attuando i principi stabiliti dal ministro Maroni del 2011, che prevedeva appunto l’equa distribuzione dei profughi e dei clandestini sul territorio nazionale”.