Imu e Tasi, Renzi a sindaci: “Vi ridaremo quel che tagliamo”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 7 Settembre 2015 - 18:34 OLTRE 6 MESI FA
Imu e Tasi, Renzi a sindaci: "Vi ridaremo quel che tagliamo"

Matteo Renzi

ROMA – Via le tasse sulla prima casa, il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, rassicura i sindaci: “Restituiremo tutto”. A “Porta a Porta” il premier parla di fisco e ricorda: “Il 16 dicembre sarà l’ultimo giorno in cui si pagherà la tassa sulla prima casa, poi questa tornerà ad essere esentata dalle tasse”.

Ai sindaci dice: “Daremo ai primi cittadini un assegno corrispondente al taglio dell’Imu e della Tasi. Quello che togliamo ai Comuni lo restituiamo paro-paro, non è che poi aumentano le tasse. Su questo mi impegno, assolutamente”.

Poi annuncia le prossime mosse: “Nel 2017 penseremo a Ires, nel 2018 a Irpef. L’economia sta andando meglio – ha aggiunto – e bisogna dare messaggi di serenità e tranquillità: stiamo ripartendo, dopo tre anni di segno meno è tornato il segno più del Pil”.

Sul Sud il premier spiega: “Stiamo ragionando su alcune proposte. C’è chi suggerisce di usare il credito di imposta, che è già stato utilizzato, per il Mezzogiorno: una forma di fiscalità agevolata per chi investe. Avrebbe un importo di un paio di miliardi, secondo le stime”.

Parlando di pensioni anticipate, Renzi ha detto: “Dobbiamo trovare un meccanismo per cui chi vuole andare in pensione un po’ prima rinunciando a un po’ di soldi possa farlo, il problema è quanto prima e quanti soldi. Spererei di farlo nelle prossime settimane e mesi. Sono ottimista ma per lo stato deve essere a somma zero. Io offrirei agli italiani una possibilità: se siete disponibili, si può introdurre flessibilità ma per lo stato deve essere a somma zero. Lo stato non deve guadagnarci ma non avere esborso maggiore, per non penalizzare le nuove generazioni. Sono ottimista su questo”.

Infine, negli studi di Porta a Porta si è toccato anche il tema Isis e un eventuale intervento dell’Italia in Siria insieme a Londra. Renzi ha chiarito: “L’Italia non partecipa a delle iniziative come quelle che Francia e Inghilterra hanno annunciato di studiare. A mio giudizio occorre che la comunità internazionale abbia un progetto di lungo termine, le iniziative spot servono e non servono”.