Ingroia come Monti: “Non so se mi candiderò”. Il Pd: “Nessuna alleanza”

Pubblicato il 22 Dicembre 2012 - 19:06 OLTRE 6 MESI FA
Antonio Ingroia (LaPresse)

ROMA, 22 DIC – Antonio Ingroia non sa ancora se si candiderà alle prossime elezioni. A differenza però del premier Monti che domani 23 dicembre scioglierà le riserve, nel caso del magistrato bisognerà aspettare la prossima settimana.

Parlando a Sky tg24, Ingroia ha ribadito la sua volontà di “decidere la prossima settimana sulla sua candidatura, come già annunciato nel suo discorso di ieri. Discorso che era un appello alla società civile a mettersi in prima fila ed impegnarsi“. Rispondendo, poi, alle critiche mosse riguardo alla sua candidatura ha ricordato che ” il magistrato è un cittadino che ha diritto di elettorato passivo come tutti gli altri. Quello che conta è che come magistrato abbia fatto bene il suo dovere e che sappia dare un contributo anche in politica”.

Riguardo la richiesta da lui fatta ad esponenti della sinistra radicale di “fare un passo in dietro” ha chiarito che ” non era una richiesta di rinunciare alla politica ma di dare spazio alla società civile perché sarebbe una incoerenza avere nelle prime file di una lista civica dei politici”. Ha concluso dicendo: “Abbiamo molte cose che ci accomunano con alcune posizioni del centrosinistra, così come ci sono alcune battaglie che ci avvicinano al Movimento 5 Stelle. Siamo pronti a confrontarci con entrambi senza pregiudiziali ma per ora non ci sono stati segnali in queste senso”.

E la risposta da parte del Pd non si è fatta attendere. Il responsabile economico del Pd Stefano Fassina, a proposito dell’invito al confronto lanciato da Ingroia,  ha commentato a Omnibus: ‘Non mi pare che le posizioni che porta avanti Ingroia sulla giustizia possano essere condivisibili e per quanto mi riguarda non lo sono quelle ha assunto rispetto alla vicenda che ha coinvolto il presidente Repubblica. Mi pare un movimento molto monotematico”.

”Non abbiamo capito sul terreno economico-sociale cosa Ingroia propone – ha osservato Fassina – e non facciamo alleanze che non abbiano un forte grado di omogeneità rispetto agli impegni che vogliamo mantenere con l’Europa e a livello internazionale. Mi pare quindi complicato che si possa costruire questo rapporto, anche perché con Ingroia convivono molte posizioni diverse tra loro e penso che l’alleanza progressista debba avere un profilo di credibilità che non mi pare sia compatibile con l’offerta politica che Ingroia rappresenta”.