Intercettazioni, Pdl: “Vietare pubblicazioni, anche di quelle nelle ordinanze”

Pubblicato il 31 Luglio 2012 - 14:50 OLTRE 6 MESI FA
(LaPresse)

ROMA – Intercettare, se necessario sì. Pubblicare invece no. Il Pdl prepara la mossa, nella forma di emendamento, per modificare la legge che regola l’utilizzo delle intercettazioni telefoniche. E lo fa mettendo mano a quella che “Il Fatto Quotidiano” definisce una “vera e propria controriforma”.

Il testo dovrebbe iniziare il suo iter parlamentare la prossima settimana. Sta di fatto che ora il Pdl corregge il tiro: non si interviene più in direzione di limitare la produzione di intercettazioni, ma nella loro diffusione, ovvero nella pubblicazione dei contenuti da parte dei giornali. Secondo il Fatto che cita esponenti del Pdl un simile ritocco dovrebbe trovare “ampia convergenza” sia in ambienti del governo sia in quelli vicini al Quirinale.

Si tratterebbe di “vietare qualsiasi tipo di pubblicazione di intercettazioni” comprese quelle dei fascicoli delle ordinanze di custodia cautelare, quelle in cui si richiede l’arresto di un indagato. Tutto, secondo Sara Nicoli, da realizzarsi prima delle elezioni. Le intenzioni le spiega per il Pdl, il responsabile Giustizia alla Camera Enrico Costa: “L’obiettivo è quello che si possa arrivare alla cosiddetta udienza filtro senza che nulla sia trapelato mentre ora di solito gli atti escono prima”. Obiettivo ambizioso da ottenersi secondo il Pdl entro settembre. La battaglia, per ora, sembra appena agli inizi.

Sul tema intercettazioni, intanto, interviene anche il presidente del Senato Renato Schifani: ”Questo governo ha tutta la possibilità per trovare un giusto equilibrio tra esigenze di indagini e tutela della privacy. Serve un punto di sintesi. Non voglio mettere il bavaglio a nessuno, ma poniamoci nello stato d’animo di chi si senta intercettato quando non ha nulla a che fare con le indagini”.