Intercettazioni Renzi-Adinolfi e Crocetta-Tutino finiscono al Csm

di Redazione Blitz
Pubblicato il 30 Luglio 2015 - 14:15| Aggiornato il 3 Agosto 2015 OLTRE 6 MESI FA
Intercettazioni Renzi-Adinolfi e Crocetta-Tutino finiscono al Csm

Intercettazioni Renzi-Adinolfi e Crocetta-Tutino finiscono al Csm (foto Lapresse)

ROMA – Le intercettazioni su Renzi e Adinolfi e quelle del caso Crocetta finiscono al Consiglio Superiore della Magistratura. Le prime (quelle per intenderci del “Letta non è capace”) erano state pubblicate sul Fatto Quotidiano mentre quelle di Crocetta (quelle in cui il medico Matteo Tutino dice che Lucia Borsellino “doveva fare la fine del padre”) sono finite su L’Espresso.

Caso Renzi-AdinolfiIl Comitato di Presidenza del Consiglio Superiore della Magistratura, ha disposto l’apertura di una pratica relativa alla vicenda della pubblicazione delle intercettazioni di Napoli, che hanno riguardato il premier Matteo Renzi e il generale della Guardia di Finanza Michele Adinolfi, in accoglimento dell’istanza scritta presentata dal Consigliere Pierantonio Zanettin. La pratiche è stata assegnata alla Prima Commissione consiliare,presieduta da Paola Balducci, alla quale il Comitato ha comunicato di tener conto della pendenza di indagini penali presso la Procure di Napoli e delle iniziative assunte dal Procuratore Generale presso la Corte di Cassazione, Pasquale Ciccolo, ai fini delle valutazioni di sua competenza”. Lo ha dichiarato il Vice Presidente Giovanni Legnini a conclusione del Comitato di Presidenza di questa mattina.

Caso Crocetta. Il Comitato di Presidenza del Consiglio Superiore della Magistratura, ha disposto l’apertura delle pratiche relative alle vicende della pubblicazione delle intercettazioni di Palermo, che hanno coinvolto il governatore della Sicilia Rosario Crocetta, in accoglimento del l’istanza scritta dal Consigliere Pierantonio Zanettin. La pratica è stata assegnata alla Prima Commissione consiliare, presieduta dalla Consigliera Paola Balducci, alla quale il Comitato ha comunicato di tener conto della pendenza di indagini penali presso la Procure di Palermo e delle iniziative assunte dal Procuratore Generale presso la Corte di Cassazione, Pasquale Ciccolo, ai fini delle valutazioni di sua competenza”. Lo ha dichiarato il Vice Presidente Giovanni Legnini, a conclusione del Comitato di Presidenza, di questa mattina.