Isis, Renzi: “Noi con Putin, basta atteggiamento anti-russo”

di redazione Blitz
Pubblicato il 18 Novembre 2015 - 17:41 OLTRE 6 MESI FA
Isis, Renzi: "Noi con Putin, basta atteggiamento anti-russo"

Matteo Renzi (Foto Lapresse)

ROMA – Sì ad una coalizione anti-Isis insieme alla Russia di Vladimir Putin: il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, appoggia l’idea del capo del Cremlino. Riportare la Russia al tavolo della coalizione internazionale, dice, sarebbe “molto positivo”, dopo l’isolamento a cui i fatti dell’Ucraina orientale l’avevano portata. Il premier è netto: “Può amare la guerra fredda solo chi non l’ha conosciuta: l‘atteggiamento anti-russo in Europa non porta da nessuna parte. La posizione italiana è di pieno sostegno e amicizia agli americani, con cui abbiamo una fraterna cooperazione, ma chiediamo anche di riportare la Russia al tavolo. Oggi è una posizione maggioritaria: meglio tardi che mai. E’ finalmente la posizione degli europei e anche di Obama”.

Intervistato dal direttore di Sky Tg 24 Sara Varetto, Renzi ha spiegato che “l’Italia sta già partecipando a molte missioni internazionali. Si dice andiamo e bombardiamo, ma prima accordiamoci su chi bombardiamo perché la frammentazione in Siria ha portato ad una serie di interventi slegati da una visioni unitaria, bisogna capire prima come esci dal pantano in Siria”.

Del resto, spiega, “dal punto di vista tecnico, per come funziona la Costituzione, l’Italia può mandare gli aerei in Iraq perché c’è un governo che lo chiede, e non in Siria. Ma al di là degli aspetti costituzionali che sono molto importanti, la riflessione è più ampia: il tema non è per reazione bombardiamo, lavoriamo insieme sull’obiettivo”.

Renzi vuole evitare una situazione come quella della Libia: “Non commettiamo l’errore di intervenire militarmente e andarcene”. Spiega che nell’individuazione di Jihadi John, il boia dell’Isis, “l’Italia ha collaborato con i suoi uomini”. Esclude che l’Italia faccia affari con Paesi che finanziano il terrorismo, come, secondo molti, l’Arabia Saudita, e mette le mani avanti sull’equiparazione di profughi e terroristi.

Poi, sul pericolo di attentati a Roma soprattutto in vista del Giubileo, il premier ha negato con fermezza l’ipotesi che il governo avesse chiesto al Vaticano di ripensare l’Anno Santo: “Tutti i Paesi europei hanno lo stesso grado di rischio, ma chi dice ‘C’è il Giubileo e il Papa è un obiettivo’ rispondo: certo massima attenzione, ma il Papa se è un obiettivo è un obiettivo sempre”.