Referendum, Cuperlo passa al sì, accordo sulla legge elettorale Italicum

di Spartaco Ferretti
Pubblicato il 5 Novembre 2016 - 17:53| Aggiornato il 6 Novembre 2016 OLTRE 6 MESI FA
Referendum, Cuperlo passa al sì, accordo per cambiare la legge elettorale Italicum- Nella foto: Gianni Cuperlo in un raro sorriso con Matteo Renzi che lo strizza

Referendum, Cuperlo passa al sì, accordo per cambiare la legge elettorale Italicum- Nella foto: Gianni Cuperlo in un raro sorriso con Matteo Renzi che lo strizza

FIRENZE  – Referendum, Cuperlo passa al sì dopo l’ accordo su una serie di modifiche alla legge elettorale nota come Italicum. Mentre fuori dalla Leopolda sono in corso gli scontri tra “No Renzi” e polizia arriva l’intesa nel comitato del Pd sul documento di riforma dell’Italicum. Gianni Cuperlo ha detto sì all’accordo. E così, dopo il referendum, si discuterà dell’Italicum. Due i punti fondamentali su cui si punta al cambiamento: ritorno dei collegi e delle preferenze e addio ballottaggio (sostituito da un premio di governabilità). Spiega l’agenzia Ansa:

Il comitato Pd sull’Italicum, nel documento firmato anche da Gianni Cuperlo, apre ad una verifica dopo il referendum su 2 punti: la preferenza per i collegi, si legge nel testo, di cui l’ANSA è in possesso, come il sistema più adatto a ricostruire un rapporto fiducia tra eletti ed elettori; la definizione di un premio di governabilità (di lista o di coalizione) che consenta l’indicazione su chi avrà la responsabilità di garantire il governo attraverso il superamento del meccanismo di ballottaggio.

Sempre l’Ansa pubblica l’intero documento su cui è stata raggiunta l’intesa.  “A seguito delle conclusioni assunte dalla Direzione nazionale del Partito nella riunione del 10 ottobre la commissione incaricata di specificare contenuti, percorso e tempi per la possibile modifica della legge elettorale per la Camera dei deputati ha definito i seguenti punti che sottopone alla Direzione e alle assemblee dei gruppi parlamentari”. E’ quanto si legge nel documento che porta la firma di tutti i membri della commissione Pd sulle modifiche all’Italicum: Lorenzo Guerini, Matteo Orfini, Luigi Zanda, Ettore Rosato e Gianni Cuperlo. Ecco il testo integrale del documento: La commissione ha impostato il lavoro sulla base delle indicazioni contenute nella relazione del segretario Matteo Renzi e delle valutazioni emerse dalla discussione. In particolare con una verifica su tre aspetti: 1. Premio di lista / premio di coalizione 2. Ballottaggio / turno unico 3. Modalità di espressione della volontà degli elettori nella scelta degli eletti. In merito alla futura elezione dei senatori è confermata l’indicazione espressa dal segretario per assumere la proposta di legge a firma Fornaro Chiti quale riferimento del Pd per il varo della disciplina ordinaria in materia.

La commissione ha tenuto tre riunioni ed è stata avviata una prima ricognizione con le altre forze e gruppi parlamentari sia in merito ai contenuti che ai tempi di eventuali modifiche della legge attuale. La maggioranza dei gruppi interpellati – e nello specifico, la totalità delle opposizioni che si sono espresse anche con dichiarazioni pubbliche in tal senso – si è dichiarata indisponibile a una verifica parlamentare prima del referendum costituzionale del 4 dicembre. Sul piano dei contenuti si è riaffermato il perno di un sistema elettorale fondato sull’equilibrio tra i due principi della governabilità e della rappresentanza.

A tale scopo le verifiche realizzate rendono possibile: * La preferenza per un sistema di collegi inteso come il più adatto a ricostruire un rapporto di conoscenza e fiducia tra eletti ed elettori. * la definizione di un premio di governabilità (di lista o di coalizione) che consenta ai cittadini, oltre alla scelta su chi li deve rappresentare, la chiara indicazione su chi avrà la responsabilità di garantire il governo del Paese attraverso il superamento del meccanismo di ballottaggio.

La commissione sottopone questo documento all’Assemblea nazionale, alla Direzione e ai gruppi parlamentari del Partito Democratico di Camera e Senato per le relative valutazioni e conseguentemente tradurne l’impianto nei testi di legge (elezione dei senatori secondo il Ddl Fornaro-Chiti e legge elettorale) da portare al confronto con le altre forze politiche e gruppi parlamentari.