La Cassazione conferma condanna per Andreotti, diffamò Almerighi

Pubblicato il 4 Maggio 2010 - 17:28 OLTRE 6 MESI FA

Giulio Andreotti

Per Giulio Andreotti la Cassazione conferma la condanna, il senatore a vita diffamò il giudice Mario Almerighi definendolo “pazzo” e “falso teste”. L’ex leader della Dc, in alcune interviste, commentò con parole non “appropriate”  la testimonianza resa dal magistrato nel processo di Palermo nel quale l’ex presidente del Consiglio era accusato di collusioni con la mafia.

Almerighi, deponendo in udienza, aveva sostenuto di aver saputo che Andreotti aveva rapporti privilegiati con il giudice Corrado Carnevale tali da influenzare le decisioni della Suprema Corte. La condanna ammonta a duemila euro di multa e la pena è interamente condonata, così come già stabilito dalla Corte di Appello di Perugia il 15 giugno 2007. L’avvocato Franco Coppi, il 4 maggio, aveva chiesto l’assoluzione di Andreotti che ha già versato 20 mila euro come risarcimento danni ad Almerighi.

La Procura della Cassazione aveva chiesto, sempre il 4 maggio, di dichiarare inammissibile il ricorso presentato da Andreotti sostenendo che il senatore a vita “del quale è a tutti nota la cautela e la ponderazione, non avrebbe dovuto proferire espressioni così denigratorie, e mai smentite, che sono molto gravi in quanto riferite a un magistrato diventano ancora più infamanti”. Secondo la Procura, senz’altro Andreotti “ha superato il limite della continenza e anche i più ampi limiti del diritto di critica”.

Il senatore a vita dovrà, adesso, pagare anche le spese del processo in Cassazione e una causa civile stabilirà la cifra totale del risarcimento da versare al giudice Almerighi.