La Russa sbotta per il crocifisso: in Europa “possono morire”

Pubblicato il 4 Novembre 2009 - 20:26 OLTRE 6 MESI FA

Ignazio La Russa

Il ministro della Difesa Ignazio La Russa, per difendere la presenza del crocifisso nelle scuole, perde il controllo e durante la trasmissione televisiva “La Vita in diretta” attacca Corte europea, ospiti e conduttore.

«Non lo leveremo il crocifisso. Possono morire, ma il crocifisso resterà in tutte le aule delle scuole. Possono morire, loro e quei finti organismi internazionali»ha sbottato il ministro che poi si è scagliato contro il conduttore, Lamberto Sposini, accusandolo di aver trattato il tema in modo  «disequilibrato».

«Ero tra il pubblico e volevano linciare quella specie di professore che si chiama Odifreddi, che non ha alcun titolo scientifico per essere un esperto di religione, e che va in tutte le trasmissioni» ha detto La Russa, facendo riferimento al professor Piergiorgio Odifreddi (con cui già in altre trasmissioni ha avuto modo di polemizzare in modo acceso), che nel corso della trasmissione si è detto favorevole a che il crocifisso non sia esposto nelle aule.

«E non capisco – ha aggiunto, con foga crescente – perché su cinque invitati, in un’Italia che fino a prova contraria non penso abbia le idee né del professore né di quell’altro che leva e mette i crocifissi come se fossero gli asciugamani nel suo bagno (il riferimento è un altro degli ospiti de ‘La vita in diretta’ – ndr), ve ne fossero tre che esprimevano l’opinione contraria al crocifisso. È insopportabile».

Inutili i tentativi di Lamberto Sposini di spiegare che «non conta il numero degli invitati, ma il tempo concesso» e che entrambi i punti di vista erano stati equamente rappresentati.

La Russa (che poi dirà di aver espresso «un’opinione non molto autorevole, ma incazzata») ha proseguito il suo sfogo sulla questione del crocifisso, nonostante fosse stato invitato per parlare del 4 Novembre: «Faceva il santone quell’illustre sconosciuto professore, che secondo me non ha mai scritto un rigo importante, e parlava come se le sua parole fossero ex cathedra dicendo delle sciocchezze enormi. Hanno perfino detto che il crocifisso è fascista: là dietro ridevano tutti. Io non sono certo un baciapile, ma non si può non capire che l’identità cristiana è l’identità nazionale, non ricordare che c’é un concordato». «Comunque – aggiunge La Russa – il dibattito era disequilibrato, adesso abbiamo pareggiato: ci ho pensato io».

«Ma c’era anche un prete», ha replicato Sposini. «Che questa volta non potrà assolverla», ha concluso, scherzando,  La Russa.