Lapo Elkann: “Non mi piace Salvini, i migranti li chiamo nuovi italiani”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 10 Ottobre 2019 - 11:44 OLTRE 6 MESI FA
Lapo Elkann Salvini migranti

Lapo Elkann (Foto archivio ANSA)

ROMA – Lapo Elkann parla dei migranti da Palermo, dove ha firmato un protocollo tra la Fondazione Laps e la Croce Rossa siciliana. “Non mi piace Matteo Salvini”, ha poi aggiunto spiegando che è “dissolutivo e non costruttivo”. Una definizione a cui il leader della Lega ha replicato: “Dichiarazioni stupefacenti”.

Elkann ha dichiarato ai giornalisti: “Trovo abbastanza vergognoso che nessuna delle istituzioni fosse presente a Lampedusa per la tragedia di migranti che si è consumata: da italiano mi intristisce, noi paghiamo i politici e loro devono essere presenti”.

Parlando del leader leghista, Lapo ha detto: “Non mi piace Salvini, non mi piace il suo comportamento sul tema dei migranti perché lo reputo dissolutivo e non costruttivo. Poi ognuno è libero di avere le proprie opinioni”. La replica di Salvini non si è fatta attendere: “Da Lapo Elkann dichiarazioni stupefacenti”.

Elkann ha poi concluso: “Non mi piace la parola migranti, mi sembra denigratoria e non rispettosa. Mi piace la parola nuovi italiani”.

Dopo la replica di Salvini, Elkann ha sottolineato di non voler sollevare alcuna polemica nei confronti del leghista e della politica: “Né ho voglia di entrare in quel territorio che non mi interessa. E, soprattutto, non ho alcuna intenzione di legarmi con la politica come hanno fatto certi imprenditori. In quanto Lapo Elkann non ho mai preso nulla dalla politica e le mie aziende, e non parlo di quelle della mia famiglia, non hanno mai giovato di alcun favore politico. Mi permetto solo di dire che con la politica meno ci ho a che fare, più felice sono”.

Lapo ha poi aggiunto: “Nessuna polemica con Salvini: non amo la politica, non faccio politica, non sono culo e camicia con i politici come fanno altri imprenditori e non entrerò mai in politica. Per due anni sono stato assistente di Kissinger, personalità con un altro cervello rispetto a certi politici, è come paragonare la serie A alle categorie inferiori”. (Fonte ANSA)