Laura Boldrini come Tarantola e…Morsi: “No Miss Italia in Rai: giusto”

Pubblicato il 15 Luglio 2013 - 17:23 OLTRE 6 MESI FA
Laura Boldrini come Tarantola e...Morsi: "No Miss Italia in Rai: giusto"

Laura Boldrini come Tarantola e…Morsi: “No Miss Italia in Rai: giusto”

ROMA – Laura Boldrini come Tarantola e…Morsi: “No Miss Italia in Rai: giusto”. Sotto l’insegna “No Miss Italia” mancava la sfilata del presidente della Camera Laura Boldrini che ha ribadito il concetto e appoggiato la decisione di Anna Maria Tarantola, presidente Rai. “Una scelta moderna e civile”. Boldrini ne ha parlato a un convegno alla Camera del Lavoro di Milano su “l’immagine e il potere”, che riguarda la condizione della donna. Boldrini ha ricordato che “solo il 2% in tv esprime pareri, parla. Il resto è muto, a volte svestito”. Per questo apprezza la scelta su Miss Italia, perché “le ragazze italiane debbono poter andare in tv senza sfilare con un numero. Hanno altri talenti”. Da qui la sua domanda provocatoria “è più grave che una donna debba togliersi i vestiti in tv o che si debba completamente coprire?”

Se per il provocatore Aldo Busi “il no al nudo in tv è pura ipocrisia”, Boldrini si augura che l’esempio Rai, invece, diventi un modello di comportamento per gli altri media. Un esempio. La penserebbe così, non dovesse preoccuparsi in questo momento della sua detenzione, l’appena spodestato premier egiziano Morsi: il Fratello Musulmano era ossessionato dal nudo pubblico al punto da intestarsi la campagna per l’abolizione di Miss Egitto. Cortocircuiti moralistici tra sponde mediterranee, argomento scivoloso: nudità uguale emancipazione, nudità come nuova servitù.

Scendendo dal cielo dei valori fondamentali (non troppo, non fino al divieto di gnocca stigmatizzato da Libero), abbassando la sortita del presidente della Camera al livello della realtà televisiva italiana, non si può evitare di ricordare che ogni gioiello lasciato andare è un regalo alla concorrenza. E’ la legge del duopolio. Finché resta in piedi (finché il conflitto di interessi non viene risolto) anche il perseguimento della “qualità”, come cifra distintiva della tv pubblica rivendicata da Tarantola, rischia di servire altri scopi.

Nel frattempo, non appena la Rai ha iniziato le pratiche di divorzio da Miss Italia, Sky di Murdoch ha iniziato quelle di corteggiamento. Murdoch, la tv a pagamento, un bacino d’utenza che non vale un decimo della tv generalista, gratis (a parte il canone). Ma se non è il “popolo”, con i suoi gusti e le sue preferenze, con la sua “cifra”, chi sarebbe mai il destinatario del “servizio pubblico”? Popolo il quale si ostina a non essere quello che i professori vorrebbero fosse. E, rispetto alla necessità inderogabile di elevare il tasso di loquacità femminile da quel misero 2%, non basterebbe farle parlare le povere candidate in costume?