Primarie Pd? Tra i due litiganti Renzi-Bersani c’è Laura Puppato

Pubblicato il 13 Settembre 2012 - 12:31 OLTRE 6 MESI FA
Laura Puppato (Lapresse)

ROMA – Laura Puppato, 55 anni trevigiana e sindaco per due mandati a Montebelluna, eletta con il record di preferenze al consiglio regionale, 26mila voti sui 70mila ricevuti dal Partito Democratico, è lei il terzo nome in lizza per le primarie del Pd. A sponsorizzarla, a mezzo intervista, è Concita De Gregorio che dalle colonne del quotidiano la Repubblica la definisce un’anima bella che “sorride sempre e dentro il sorriso dice cose di granito”.

Come si dice, tra i due litiganti il terzo gode, ma Puppato chiarisce fin da subito che la sua non è una candidatura-contro: ”Né contro Bersani né contro Renzi. Per un’idea di futuro possibile. Per i nostri figli”. Perché spiega “non posso vedere il mio partito dilaniarsi in una battaglia fratricida per le primarie, diventa una carneficina così. Quante energie stiamo perdendo?”

Invece c’è bisogno ”dell’energia di Renzi e della competenza di Bersani” e che le forze ”si mettano insieme non una contro l’altra”. ”Abbiamo tutti la stessa tessera no? E allora – aggiunge – possiamo provare a fare una proposta che si rivolga agli elettori e dica: questi siamo noi”.

E basta con il dibattito ‘generazionale’: ”Questa discussione sull’età – dice – è davvero curiosa, quand’è che abbiamo cominciato a credere che sia l’anagrafe a decidere se hai buone idee o buoni propositi? A me sembra un trucco per distogliere l’attenzione”. ”La gente – prosegue – non è interessata alle battaglie di potere”. E ”i partiti, anche il nostro, soffrono di un eccesso di servilismo: i giovani sono scelti dai vecchi non per i loro meriti ma per la fedeltà. Rompiamo questo meccanismo”.

”Se non ci votano è perché non scegliamo”, per questo serve un programma chiaro, e il suo è orientato all’economia verde, al risparmio energetico (con buona pace dell’Enel), a ”zero metri quadri” di nuove costruzioni in favore di ristrutturazioni e restauri del ”Paese più bello del mondo”.

E le alleanze, chiede De Gregorio?

Quello delle alleanze non può essere il tema della campagna elettorale. Noi dobbiamo essere noi. Dobbiamo crescere, essere credibili, guadagnare la fiducia degli elettori. Questo è un grande partito. Metta da parte i potentati. Abbia il coraggio di rischiare. Dica quello che vuole, e come lo vuole. Sul lavoro, sui diritti civili, sulla salute e sulla scuola, sullo sviluppo. Gli altri verranno da noi, dopo. Se non ci votano è perché non scegliamo. Diciamo parole chiare. Poi sarà su quello, su quel che diciamo che si decideranno le alleanze. Sono stanca, davvero stanca, di vedere invece che il pd che è anche casa mia è diventato l’autobus di cui si serve chi vuole fare la sua personale fortuna per scendere alla prima fermata. Tutti vogliono vendere la loro merce. Io vorrei partecipare a un mercato comune, invece. Vorrei dire: ho questo da offrire, e voi? Vorrei sconfiggere le destre, vorrei che tutti ci ricordassimo i pericoli che abbiamo attraversato e che corriamo ancora, vorrei proporre un’idea che sia utile ai nostri figli e nipoti, non a me. Se serve un’anima bella — ride ordinando il dolce — ho deciso: io ci sono.