Laura Puppato, sindaco di Montebelluna (Treviso), unica nel Pd ad annientare la Lega: “Riciclaggio, non inceneritore”

Pubblicato il 4 Novembre 2010 - 02:21 OLTRE 6 MESI FA

Laura Puppato

A differenza del suo partito in perenne crisi di leadership, lei vola sempre più in alto. L’irresistibile rossa del Pd del nordest si chiama Laura Puppato, classe ’57, sindaco nella trevigiana Montebelluna e consigliere regionale del Veneto, già imprenditrice nel settore delle assicurazioni. Per due volte ha sconfitto l’alleanza Pdl-Lega in una zona dove le istituzioni sono saldamente nelle mani del centrodestra e ha fatto un pieno di voti sia alle europee del 2009 che alle regionali di quest’anno. Ecco il nuovo astro nascente del Partito Democratico, la donna che è riuscita nell’impresa di conquistare il cuore del Veneto produttivo.

Di avere stoffa, l’aveva dimostrato già nel 2002, alle elezioni comunali di Montebelluna, inespugnabile roccaforte leghista, con il centrodestra al 70%: nessuna tessera di partito in tasca e un passato da attivista nel Wwf, la Puppato si presentò con una lista civica, poi appoggiata dall’Ulivo. Non solo vinse contro ogni previsione, ma resettò completamente le poltrone leghiste, che oggi non hanno più nemmeno un consigliere.

Mosca bianchissima in una zona dove il Carroccio è al 30%: «Non c’è bisogno della Lega, ci sono già io», commenta a chi le chiede come ci sia riuscita. Dal partito di Umberto Bossi la Puppato ha imparato come si parla alla pancia della gente e come si sta nel territorio, cosa non da poco per un partito, il Pd, spesso accusato di non sapere ascoltare le esigenze della gente comune, soprattutto al Nord.

Qualche tempo fa addirittura un alfiere dell’antipolitica come Beppe Grillo l’ha indicata come il suo politico preferito ed esempio di buona amministrazione. Nel 2007 Montebelluna è diventato il primo comune sopra i 25mila abitanti a riciclare quasi tutto, altro che inceneritore (fu proprio con una battaglia contro la costruzione dell’inceneritore che fu eletta la prima volta). E nel 2008, dopo sei anni di amministrazione Puppato, questo centro, tra i più grossi del trevigiano, si è aggiudicato il Premio Qualità delle Amministrazioni Pubbliche e il Leone dell’Innovazione Anci.

Il vento del Nord si è fatto sentire anche alle elezioni europee di giugno 2009, dove la Puppato ha fatto incetta di voti democratici con ben 60mila preferenze. Non sono state abbastanza per farla eleggere, ma hanno rappresentato pur sempre la conferma di un carisma che non si vede tutti i giorni. Allora per lei si schierò anche il sindaco di Venezia Massimo Cacciari, chiedendo al capolista Luigi Berlinguer di rinunciare al suo seggio al parlamento per farle posto.

Poi fu il turno delle Regionali 2010, che si concluse con un altro bottino: oltre 26mila preferenze su poco più di 70mila voti andati al Pd nella sua Treviso. Molti ci avevano scommesso, guardando a lei come all’unica speranza per il centrosinistra contro un pezzo da novanta come l’ex ministro dell’Agricoltura Luca Zaia.

A sostegno della candidatura a governatore si mobilitarono 120 comitati local,i nati in tutte le provincie del Veneto, e intellettuali come il poeta Andrea Zanzotto e il drammaturgo Marco Paolini.

Alla fine le verrà preferito Giuseppe Bortolussi, ma Bersani ne chiederà comunque la candidatura come consigliere: malgrado il risultato negativo del Pd alle regionali, Laura Puppato entra a far parte del consiglio regionale. Soffia aria nuova da Nord Est, e profuma di donna.