Lavoro, Consiglio dei ministri: Interinali equiparati ai dipendenti

Pubblicato il 24 Febbraio 2012 - 22:59 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 24 FEB – I lavoratori interinali saranno equiparati ai loro colleghi ''dipendenti'' all'interno della stessa impresa nella quale prestano il lavoro.

Lo prevede un decreto legislativo approvato dal Consiglio dei Ministri per favorire l'inserimento e il reinserimento delle persone in cerca di prima occupazione.

Il provvedimento, in otto articoli, ''serve a dotare – e' scritto nel comunicato di Palazzo Chigi – il nostro mercato del lavoro di una serie di strumenti capaci di garantire trasparenza ed efficienza, favorendo l'inserimento e il reinserimento delle persone in cerca di occupazione, aumentando le tutele per i lavoratori''.

Il decreto modifica le disposizioni della legge Biagi sul lavoro interinale. ''In particolare – e' scritto – viene ribadito il principio che per tutta la durata della missione i lavoratori dipendenti dell'agenzia hanno diritto a condizioni di base di lavoro e di occupazione che non possono essere complessivamente inferiori a quelle dei dipendenti di pari livello dell'impresa in cui si presta lavoro, a parità di mansioni svolte''.

Viene regolamentato anche l'orario di lavoro, lo straordinario, le pause, i periodi di riposo, il lavoro notturno, le ferie e i giorni festivi, nonché la protezione per le donne in stato di gravidanza, la parità di trattamento fra uomo e donna ed altre misure volte ad evitare ogni forma di discriminazione.

Si introduce una disposizione che punisce con sanzione penale chiunque esiga o comunque percepisca compensi da parte del lavoratore in cambio di un'assunzione presso un'impresa utilizzatrice. Per questa violazione è prevista anche la cancellazione dall'albo delle agenzie per il lavoro.

Viene previsto, poi, che i lavoratori dipendenti dall'agenzia di lavoro siano informati dall'impresa presso la quale svolgono il servizio dei posti vacanti, affinché possano aspirare, al pari dei dipendenti della medesima impresa, a ricoprire posti di lavoro a tempo indeterminato.

Sono introdotte infine norme a tutela di alcune categorie di soggetti deboli o svantaggiati.