Lavoro. Per Monti “incoraggianti progressi”, per Bersani, “spiragli”

Pubblicato il 15 Marzo 2012 - 00:06 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 14 MAR – Davanti ai partiti della maggioranza, che continuano a punzecchiarsi e ad ammonire il governo, Mario Monti incassa un bel passo avanti sul fronte delicatissimo del mercato del lavoro. La trattativa del ministro Elsa Fornero sembra stia dando i primi risultati visto che persino Susanna Camusso (Cgil) riconosce che stanno maturando ''cose positive''.

Tanto che il ministro del Welfare parla di accordo ''possibile'' la settimana prossima. Anche il premier e' convinto, parlando di ''incoraggianti progressi'', che vi siano margini per un'intesa. Ed e' un'evoluzione positiva anche in vista dell'incontro di domani. Il Prof. infatti ritiene che se si sta andando verso un'accordo su un tema spinoso come quello del lavoro, anche su altri dossier e' possibile arrivare a soluzioni condivise. Ed e' quello che intende dire domani ai leader di Pdl, Pd e Udc con una avvertenza: 'stavolta non mimlimito ad ascoltare'.

Proprio la riforma del lavoro era uno dei punti all'ordine del giorno del vertice serale. Anche il segretario del Pd Pier Luigi Bersani parla di ''spiragli positivi'', aprendo all'ipotesi di una ''manutenzione'' anche dell'articolo 18. Segnali incoraggianti, controbilanciati pero' da alcuni moniti: lo stesso leader del Pd, infatti, chiede al governo di ''affidarsi un po' di piu' ai sindacati''. Ma anche sul fronte opposto, quello del Pdl, non mancano gli avvertimenti: Angelino Alfano, nel ribadire fedelta' al governo, aggiunge sibillino: lo sosteniamo con ''opere e omissioni'' e cioe' ''evitiamo di partecipare a discussioni che possano metterlo in difficoltà''. E' noto che il partito di Silvio Berlusconi non abbia nessuna voglia di discutere di Rai e di giustizia. Ma il premier ha gia' confermato che si discutera' anche di questo. Monti inoltre, riferisce chi gli ha parlato, stavolta non si limitera' a prendere appunti: ascoltera' come sempre i suggerimenti dei partiti, ma presentera' anche delle proposte nel tentativo di trovare soluzioni accettabili per tutti. Sulla Rai, ad esempio, gettera' sul tavolo la proposta di rinnovare l'intero Cda, per invogliare Bersani a riporre il veto a qualsiasi nomina con l'attuale legge. Ma sondera' anche al Pdl sulla possibilita' di qualche piccola modifica alla Gasparri. Magari nel senso di una riduzione del numero dei consiglieri di amministrazione – come chiedono dal Pd – o di una diversa distribuzione delle deleghe. L'intenzione, certamente, e' di fare qualcosa, anche se non e' detto che vi siano margini sufficienti. E se cosi' fosse, ribadiscono da palazzo Chigi, la linea e' quella di fare qualcosa ma senza forzare troppo la mano.

Stesso metodo, Monti intende seguirlo sulla giustizia: sul provvedimento anti-corruzione e sulla responsabilita' civile dei magistrati qualcosa va fatta e una ''soluzione di compromesso e' ancora possibile'', riferisce una fonte di governo. Su entrambi i temi pero', Rai e Giustizia, a palazzo Chigi non si aspettano soluzioni definitive. L'incontro servira' piu' a verificare i margini di manovra che a trovare un accordo, spiega una fonte di palazzo Chigi. Tra l'altro, i temi di discussione intorno al tavolo saranno tanti e tutti piuttosto delicati. Insieme a 'ABC' Monti dovra' affrontare infatti anche i dossier delle commissioni bancarie, su cui Alfano ha gia' fatto sapere che spetta al governo trovare una soluzione, mentre l'esecutivo chiede al Parlamento di individuare una via d'uscita. Saranno discussi anche i nodi delle semplificazioni, di come rilanciare la crescita e di come aumentare l'occupazione. Per non parlare dei dossier internazionali, anche quelli – dopo le vicende della Nigeria e dell'India – diventati spinosi.

Monti, comunque, ostenta serenita'. Tanto che la vigilia del vertice, almeno stando a fonti di governo, la ha trascorsa senza contatti diretti con i tre leader. Il premier ha lavorato su altri fronti. Nel primo pomeriggio ha riunito a pranzo una serie di ministri (da Corrado Passera a Fabrizio Barca; da Lorenzo Ornaghi a Piero Giarda, per fare il punto sui vari dossier di competenza. Nel tardo pomeriggio si e' trasferito al Tesoro dove ha riunito il comitato di stabilita' finanziaria, al quale oltre al viceministro Vittorio Grilli, ha preso parte il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco. A via XX settembre, oltre all'esame dell'andamento dei mercati e a quello dello spread (sceso a quota 290) giudicati ''positivamente'', si sarebbe affrontato anche il tema del piano per il rientro dello stock del debito. Argomento delicatissimo in virtu' dell'adozione del Fiscal Compact e del piano di rientro in esso previsto.