Lega Nord a Pd: “Profughi per lavorare gratis a Festa Unità”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 20 Agosto 2015 - 20:40 OLTRE 6 MESI FA
Lega Nord a Pd: "Profughi per lavorare gratis a Festa Unità"

(Foto d’archivio)

REGGIO EMILIA – Profughi per lavorare, gratis, alla festa dell’Unità. Arriva da Reggio Emilia l’ultima polemica tra Lega Nord e Pd sulla gestione degli immigrati. La festa è quella di FestaReggio, che ha aperto i battenti il 20 agosto. L’accusa parte dalla Lega. Ma il Pd non ci sta, e rivendica quell’impiego come parte di una progettualità d’accoglienza e inserimento proposto a diversi enti dalla coop che si occupa della gestione dei profughi nel reggiano, la Dimora d’Abramo, e sostiene che lo Stato ci guadagna pure, perché il vitto che i ragazzi consumano quando lavorano alla festa viene decurtato dal contributo che lo Stato riconosce per la loro gestione.

La denuncia era arrivata in mattinata dal segretario provinciale della Lega Nord Gianluca Vinci, rincarata poi dal capogruppo in Regione Alan Fabbri e dal consigliere del Carroccio reggiano Gabriele Delmonte, che annunciano un’interrogazione al presidente Stefano Bonaccini.

I leghisti parlano di profughi “usati” dal Pd per allestire la festa dell’Unità e “impiegati in lavori manuali ad alto rischio”. E, ricordando che in Regione è stato siglato un protocollo per l’impiego dei profughi in lavori socialmente utili, chiedono retoricamente: “Forse per il Pd è socialmente utile la festa dell’Unità?”.

L’accusa al Pd è di importare “i clandestini per sfruttarli come manodopera a basso costo”. Tra le rimostranze della Lega poi anche il fatto che se, invece, i profughi sono stati retribuiti, si potevano preferire operai reggiani rimasti disoccupati. Ma Andrea Costa, segretario del Pd reggiano, non ci sta, e ribatte sul punto: “Permettiamo a questi ragazzi di fare un po’ di socialità, come ospitiamo a FestaReggio 12 carcerati”. Si tratta di una trentina di persone “su oltre mille volontari. Un contributo simbolico di cui il Partito non avrebbe bisogno, visti i numeri dei volontari disponibili”.

Quanto alle accuse di non aver dato da lavorare ad artigiani reggiani l’esponente Pd è secco:

“Quei ragazzi qui vengono fare un po’ da lavapiatti e camerieri. Noi queste cose non le abbiamo mai pagate. Mentre invece paghiamo gli artigiani (elettricisti, carpentieri, idraulici) che allestiscono una cittadella di 150 mila metri quadrati. E creiamo un bell’indotto”.