Legge elettorale, cos’è l’emendamento Biancofiore che ha scatenato i franchi tiratori

di redazione Blitz
Pubblicato il 8 Giugno 2017 - 20:02 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – L’emendamento di Micaela Biancofiore approvato dalla Camera elimina i collegi maggioritari che la legge elettorale manteneva in Trentino Alto Adige, introducendo nella Regione a Statuto speciale il riparto proporzionale dei collegi, come il Fianum fa per il resto del territorio nazionale. Sul piano politico è uno schiaffo al Pd che si era fatto garante con la Svp del mantenimento del Mattarellum in Trentino Alto Adige.

Nella Regione è tuttora in vigore il Mattarellum anche dopo l’approvazione del Porcellum nel 2005. Il sistema prevede dunque otto seggi maggioritari, vale a dire che il candidato più votato ottiene il seggio; ad essi si aggiungono 3 seggi proporzionali. Ovviamente nella provincia di Bolzano questo sistema assicura alla Suedtiroler Volkspartei (Svp) tutti i seggi, essendo il partito della minoranza di lingua tedesca il più forte.

Con l’approvazione dell’Italicum (che era un sistema con seggi plurinominali a riparto proporzionale) il Mattarellum è stato confermato nella Regione a Statuto Speciale. La Corte costituzionale, con la sentenza 35 dello scorso 26 gennaio, ha tolto il ballottaggio dall’Italicum, ma ne ha confermato gli altri punti, compreso l’utilizzo del Mattarellum in Trentino Alto Adige. Quindi è il sistema oggi in vigore.

Il Mattarellum per il Trentino Alto Adige era stato dunque confermato sia nel Rosatellum che nel Fianum, un motivo per il quale la Svp era il quinto partito a sostenere la legge, assieme Pd, M5s, Fi e Lega. Con l’approvazione dell’emendamento Biancofiore si estende dunque al Trentino Alto Adige il sistema del resto d’Italia, cioè un riparto proporzionale dei collegi, e quindi la Svp ne perderebbe diversi. Per altro Biancofiore ha portato avanti questa battaglia anche al tempo dell’Italicum, senza successo. Naturalmente se salta l’accordo sul Fianum e si va a votare con l’Italicum per il Trentino rimarrà il Mattarellum, che dunque verrebbe paradossalmente confermato dalle conseguenze dell’emendamento Biancofiore. E altrettanto paradossalmente potrebbe accelerare il ricorso a urne anticipate, contro la volontà dei franchi tiratori che lo hanno votato.

Questa modifica è uno schiaffo al Pd che si è fatto garante con la Svp e con cui ha una alleanza parlamentare non solo a Roma ma anche a Bruxelles.