Legittima difesa, Zaia stronca la legge: “E’ un flop, così i banditi sanno quando colpire”

di redazione Blitz
Pubblicato il 5 Maggio 2017 - 12:36 OLTRE 6 MESI FA
Legittima difesa, Zaia stronca la legge: "E' un flop, così i banditi sanno quando colpire"

Legittima difesa, Zaia stronca la legge: “E’ un flop, così i banditi sanno quando colpire”

VENEZIA – La legge sulla legittima difesa approvata giovedì alla Camera non piace al governatore del Veneto, Luca Zaia. E’ una legge “flop”, dice, perché così ora “i banditi sanno quando colpire”. Il riferimento è in particolare al “pasticcio” sulla discriminante giorno-notte, da più parti criticato. Per il governatore il testo, così come licenziato dalla Camera, “è in linea con il profilo di questa maggioranza: tutto quel che approva è frutto di mediazioni estenuanti che sfociano in contraddizioni stridenti, come la legittima difesa a ore”. E aggiunge: “Alla gente esasperata e impaurita hanno detto: di notte difenditi, ma di giorno lasciati rapinare. Invece, o la legittima difesa è sempre o non lo è mai”.

La Camera ha approvato la legge con 225 Sì, 166 No e 11 astenuti. A favore hanno votato Pd, Ap, Civici e innovatori. Contrari: M5S, Forza Italia, Lega Nord, Sinistra italiana e Fratelli d’Italia. Astenuti: Centro democratico e Psi. “Mettendomi per la prima e ultima volta nei panni dell’aggressore – osserva Zaia – non potrei che gioire: scelgo io il momento migliore per delinquere con il minor rischio possibile. Inconcepibile, ma purtroppo reale, e in linea con l’atteggiamento del governo e della maggioranza, mai capaci di decidere per vera convinzione. Anche in questo caso: il popolo preme? Diamogli un biscottino facendogli credere che stiamo dalla sua parte”.

“E invece no – aggiunge il Presidente del Veneto – non è così che si combatte la criminalità. La si combatte con leggi dure, pene certe e scontate fino all’ultimo minuto, uomini e mezzi alle forze dell’ordine, legittima difesa senza se e senza ma, non con il cronometro in mano per decidere chi è l’aggressore e chi l’aggredito”.

“Il pensiero – conclude – corre ai tanti soloni che disquisiscono su tutto e che, ad esempio, si riempiono la bocca di concioni sulle materie concorrenti tra Stato e Regioni. Di fronte a leggi come queste viene voglia di esagerare e di pensare a un’Autonomia che possa assegnare alle Regioni anche competenze di ordine pubblico. Se potessimo, quando potremo, in Veneto sapremmo, sapremo, fare molto di più e meglio”.