Legittimo impedimento, Governo pone la fiducia

Pubblicato il 9 Marzo 2010 - 17:42 OLTRE 6 MESI FA

Il Governo ha posto la fiducia, già autorizzata dal Consiglio dei ministri, al disegno di legge sul legittimo impedimento da oggi in discussione al Senato, concludendo così la seduta di palazzo Madama.

Urla e strepiti si sono levati dai banchi dell’opposizione all’annuncio del ministro Vito, tanto da costringere il presidente del Senato Schifani a placare le imprecazioni con un «Basta. Vi siete sfogati? Adesso basta».

Intanto dall’opposizione si alza a gran voce la richiesta che il presidente del Consiglio, Berlusconi «diretto interessato al provvedimento» sia presente nell’aula di Palazzo Madama durante le votazioni del ddl sul legittimo impedimento. A fare la richiesta sono stati i capigruppo dell’opposizione Anna Finocchiaro del Pd, Gianpiero D’Alia dell’Udc e Felice Belisario dell’Idv, durante la conferenza dei capigruppo ancora in corso a palazzo Madama. E’ stato poi chiesta la diretta tv sul voto, che si terrà mercoledì 10 marzo alle 17.00.

La battaglia di Pd e Idv contro il ddl  è cominciata fin dalla prima mattinata facendo mancare il numero legale al momento della votazione del processo verbale. Alla ripresa dei lavori sono cominciati gli interventi dei senatori dell’opposizione, che ha presentato 1.585 emendamenti.

Al fianco dell’ostruzionismo annunciato dall’opposizione, un gruppo di senatrici del Pd ha indossato in Aula una maglietta con la scritta in latino “Etiamsi omnes, ego non” con tanto di testo a fronte “Se anche tutti, io no”.  E’ la protesta ideata da Emanuela Baio e fatta propria anche da numerose colleghe del gruppo, per protestare non solo contro il ddl sul legittimo impedimento ma anche contro il decreto intepretativo salva liste del governo e in  generale contro la politica di Silvio Berlusconi e della maggioranza.  La frase è originariamente una citazione del Vangelo, ma alcune  senatrici ricordano che fu anche uno dei motti ispiratori del  movimento tedesco di resistenza anti-nazista della Rosa bianca.

Il provvedimento in discussione oggi consiste in un ddl di 2 articoli e 8 commi che individua una serie di fattispecie di legittimo impedimento a comparire nelle udienze dei procedimenti penali per premier e ministri. Si tratta, spiega l’articolo 2, di un provvedimento di carattere transitorio, efficace fino all’entrata in vigore di una legge costituzionale che conterrà una disciplina organica delle prerogative del premier e dei ministri e della disciplina attuativa sulle modalità di partecipazione ai processi penali. Comunque valido non oltre 18 mesi dopo la data di entrata in vigore della legge sul legittimo impedimento.