Letta: “Priorità taglio tasse lavoro. Nuove regole elezione Capo dello Stato”

Pubblicato il 1 Giugno 2013 - 16:19 OLTRE 6 MESI FA
Letta: "Priorità taglio tasse sul lavoro per creare occupazione"

Letta: “Priorità taglio tasse sul lavoro per creare occupazione”

TRENTO – Tagliare le tasse sul lavoro, creare nuovi posti e abbassare la disoccupazione giovanile sotto il 30%. Ma anche nuove regole per l’elezione del capo dello Stato. Questi i temi affrontati dal premier, Enrico Letta, intervenuto al Festival dell’Economia di Trento, dove è stato intervistato dal direttore del Corriere della Sera, Ferruccio De Bortoli e dall’economista Tito Boeri.

Per Letta, il nuovo governo è una “start up sballottata, ma con grande determinazione”, la cui priorità è “abbassare la disoccupazione e far costare meno il lavoro nel nostro Paese”. Prima tappa fondamentale in questa direzione è il vertice europeo del 27-28 giugno, al quale il governo italiano si presenterà con ”un piano di interventi” mirato. Primo punto: la “riduzione della disoccupazione giovanile sotto la soglia del 30%”.

18 MESI PER FARE LE RIFORME – Si è dato 18 mesi di tempo, perché il governo che porta il suo nome è “irripetibile ed eccezionale”, “che non si ripeterà”, e ha il compito di “ridare al Paese un campo da gioco praticabile”. E sul sistema di elezione del capo dello Stato dice: “L’ultima elezione del Presidente della Repubblica mostra la fatica della nostra democrazia. La mia opinione è che non potremmo più eleggere il presidente della Repubblica con quella modalità“.

Poi ha fatto il punto sulle riforme da fare. “La legge elettorale deve cambiare, non possiamo rivotare col porcellum”, ha detto. Sulle riforme costituzionali, invece, dopo aver sottolineato che “quelle fatte a maggioranza semplice, gli uni contro gli altri, non funzionano”, ha spiegato che “devono chiudere la stagione del bicameralismo paritario, con una camera che dia la fiducia e una delle autonomie, dei sindaci e delle regioni, che sia di verifica”. Oltre a questo bisogna “dimezzare i parlamentari e andare verso meccanismi decisionali più semplici”. “Attorno a questi temi ci giochiamo buona parte del successo di un tentativo della politica di essere credibile”, ha concluso.

EUROPA – ”Vedo fondamentale la scadenza alle elezioni europee dell’anno prossimo, che saranno le più importanti della storia. Se non facciamo la svolta, avremo il Parlamento europeo più antieuropeo della storia”. “L’Europa – spiega il premier – è percepita come foriera di animosità quando non portatrice di brutte notizie. La gente si chiede: ‘Siamo usciti dalla procedura di deficit eccessivi, ma qual è il vantaggio?”. E allora il tema di fondo, secondo Letta è questo: ”O l’Europa diventa in 18-24 mesi quello strumento di democrazia della globalizzazione, di sovranità condivisa, oppure non la tocchiamo più e resta in mano ad altri”.

”Vivo con una certa preoccupazione – ha aggiunto – questa fase della vita europea, perché vedo uno scollamento della percezione del cittadino europeo, italiano o portoghese che sia, e la percezione delle leadership europee nel dare risposte”.

”Le preoccupazioni sono enormi – ha proseguito – perché la crisi del 2009 è stata percepita prima dagli ambienti accademici, poi è entrata nella carne viva. E oggi, inerzialmente, la percezione dei nostri popoli è un misto tra rassegnazione tra un’Europa che non riesce a dare risposte e animosità. L’Europa non basta, anzi è foriera di brutte notizie”.

AUSTERITY – Tornando sulla crisi e le misure di austerity degli ultimi anni, ha detto: “E’ sbagliato dare tutta la colpa al rigore. Il tema è la non politica. Gli Stati Uniti sono un’architettura unitaria che ha preso decisioni in tempo reale, l’Europa no”. Unico esempio contrario la decisione della Banca centrale, “prima della quale ci furono 28 vertici europei, con relativi annunci: un’incapacità delle istituzioni di decidere”.

AGENDA DIGITALE – Di fronte ai giovani che lo hanno applaudito a lungo quando è salito sul palco, il premier ha anche annunciato che “il governo nei prossimi giorni darà il via ad una missione sull’agenda digitale, con lo scopo di accelerare in questo settore. Perchè il Paese è in ritardo -ha sottolineato Letta- Il motore di questa missione sarà Palazzo Chigi che sarà dotata di strumenti leggeri, ma cercherà di connettere tutti coloro che in Italia possono fare da acceleratore sul fronte delle start up e dell’innovazione dove il nostro paese è appunto in ritardo. Dobbiamo lavorare tutti assieme per recuperare questo ritardo”. Dal Festival dell’Economia di Trento Letta ha quindi sottolineato che “il governo in queste settimane di start up ha fatto un esame della situazione sull’agenda digitale oggi sui cui il governo precedente aveva fatto del lavoro. Tra i nostri obiettivi c’è ora quello di snellire e sburocratizzare alcune delle procedure e dei meccanismi che stavano alla base delle idee precedenti”. “Tutto questo lo faremo con grande impegno da parte di tutti. La missione agenda digitale sarà uno degli impegni principali di questo governo”, ha ribadito il premier.