Lettera a Juncker di una deputata polacca: “Il suo alcolismo è un problema”

di redazione Blitz
Pubblicato il 31 Marzo 2017 - 15:15 OLTRE 6 MESI FA

CRACOVIA – “Caro Presidente Juncker, il suo alcolismo è un problema per l’intera comunità europea”. Così una deputata polacca, Krystyna Pawlowicz, ha scritto al presidente della Commissione europea, prendendo spunto dal pisolino schiacciato da Juncker durante l’audizione di Papa Francesco a Roma, in occasione delle celebrazioni per i 60 anni dei Trattati di Roma.

La deputata, che milita nelle file del partito euroscettico PiS “Diritto e Giustizia”, lo accusa senza mezzi termini parlando di “chiara dipendenza dall’alcol”, che “fa nascere una serie di problemi per gli interessi europei, e minaccia la sua autorità e affidabilità”.

Pietra dello scandalo, come si è detto, è il pisolino di Juncker dinanzi al Papa. In alcune foto della cerimonia si vede infatti il presidente della Commissione Ue appisolarsi sulla sedia. Episodio più volte stigmatizzato dalla stampa polacca, con un quotidiano che è arrivato a titolare “Juncker Druncker”.

In quell’occasione, secondo la parlamentare Pawlowicz, Juncker avrebbe “tenuto un comportamento particolarmente sgradevole”. E’ stato, scrive con sdegno, offensivo “non solo nei confronti di Papa Francesco, ma anche dei capi di Stato e di governo presenti, tra cui alcune donne, i quali sono stati troppo educati per consigliargli di fare un pisolino”.

E poi la pesante accusa: “Il suo comportamento, che deriva dal suo alcolismo – continua la lettera – è inaccettabile alla luce dei valori universali. Esso discredita non solo lei personalmente, ma anche i cittadini degli Stati membri e li offende, visto il suo ruolo di rappresentanza nelle relazioni internazionali”.

Pawlowicz conclude invitando il presidente Juncker a “riflettere sugli eventi recenti e a cambiare il modo in cui esercita il suo ruol””. Poiché, specialmente in questo momento di crisi, l’Ue ha bisogno di essere rappresentata “da qualcuno capace di autocontrollo”.

La lettera in realtà non sarebbe mai giunta all’ufficio di gabinetto di Juncker, o forse è stata ignorata. Un portavoce della Commissione europea, interpellato a proposito, ha risposto che “non è stata ricevuta nessuna lettera, il presidente risponde a tutte quelle che riceve, ma di questa non siamo al corrente”. Intanto però la deputata ne ha pubblicata una copia sulla sua pagina Facebook.