Libia, Renzi: “Sbarco no, blitz anti racket schiavisti sì”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 20 Aprile 2015 - 15:28 OLTRE 6 MESI FA
Libia, Renzi: "Sbarco no, blitz anti racket sì"

Libia, Renzi: “Sbarco no, blitz anti racket sì”

ROMA – Intervento militare di terra no. Interventi mirati per distruggere un racket criminale sì. Matteo Renzi prova a dettare la linea sulla Libia nel tentativo di fare qualcosa per tamponare l’emergenza migranti. E spiega che la prima cosa da fare è fermare i “nuovi schiavisti” o con arresti “ex post”, una volta finito il viaggio, o prima della partenza dei barconi.  Il premier esclude categoricamente la possibilità di un intervento militare. In Libia niente sbarco di soldati: troppo rischioso. Spiega Renzi: “In questo momento in Libia intervenire con forze internazionali in terraferma è un rischio assolutamente eccessivo”.

Allo stesso tempo, però, sono “possibili interventi mirati in Libia” per andare ad annientare il traffico degli scafisti. Ed è questo l’obiettivo che ha in mente Renzi. Servono,secondo il premier “interventi mirati per distruggere un racket criminale che è fuori dal controllo in questo momento”. Che tipo di interventi, per ora Renzi non lo spiega. Ma ribadisce il no all’ipotesi blocco navale, perché “sarebbe un regalo agli scafisti”.

Per il premier la priorità è fermare gli scafisti. Renzi chiede che arrestarli diventi una priorità internazionale e rivendica il ruolo dell’Italia che ne ha già arrestati più di mille: “Alla comunità internazionale  chiediamo di considerare una priorità il fatto di assicurare questi criminali alla giustizia”. Ora, aggiunto il premier parlando della necessità di “bloccare il racket della morte, se esiste un impegno internazionale o no a fare quello che l’Italia sta già facendo: ne abbiamo arrestati 1002”.

Il problema, secondo Renzi, non è il soccorso in mare. Il problema va aggredito in origine impedendo le partenze:  “Quando si parla di soccorso si sappia che in questo momento già viene fatto ma salvare vite umane in mare con quei pescherecci della morte è molto complicato e può accadere un imprevisto, come spesso avviene. Continuare a pensare di lasciarli partire e poi andare a rincorrerli significa mettere a rischio le vite umane non per colpa dell’Italia o Malta o dell’Ue ma degli schiavisti scafisti”.