Zanda (Pd): “Troppi decreti legge creano tensione ordine costituzionale”

Pubblicato il 11 Luglio 2012 - 18:26 OLTRE 6 MESI FA
Luigi Zanda (Lapresse)

ROMA – “Nei suoi tre anni e mezzo di attività il governo Berlusconi ha emanato 80 decreti legge. Il governo del Professor Monti in otto mesi ne ha emanati 24 e nei prossimi trenta giorni il Parlamento dovrà convertirne ben undici”. Così il vicepresidente dei senatori del Pd Luigi Zanda interviene nell’Aula di Palazzo Madama dichiarando il voto favorevole del suo gruppo al Dl sulla Protezione civile.  E poi aggiunge: “Sono note le ragioni dell’eccessiva dilatazione dell’uso di uno strumento normativo che per sua natura dovrebbe essere centellinato con i ritmi della straordinarietà e dell’urgenza. Ed è noto anche come la crisi richieda interventi tempestivi e il decreto legge può spesso apparire l’unico strumento realmente efficace. Però oggi il numero dei decreti legge pendenti e i tempi ristretti della conversione, sono tali che ormai in seconda lettura Camera e Senato sono costretti a non apportare alcuna modifica al testo licenziato dalla Camera che lo ha esaminato per prima.

“Per evitare la decadenza del decreto – prosegue Zanda – è già accaduto che in seconda lettura non siano state apportate neppure modifiche molto opportune. Siamo così arrivati, per quanto riguarda l’esercizio della funzione legislativa, a un livello estremo di tensione dell’ordine costituzionale. L’intensità con la quale il governo esercita i suoi poteri di decretazione d’urgenza e la necessità del Parlamento di dare tempestivamente corso alla conversione, producono oltre al trasferimento di gran parte del potere legislativo dal Parlamento al Governo, una sorta di surrettizia trasformazione di fatto del sistema da bicamerale a monocamerale alternato tra Camera e Senato. Tutto ciò senza che sia intervenuta alcuna modifica della Costituzione. Siamo in presenza di una novità persino rispetto alla incostituzionale Costituzione materiale sin qui conosciuta”.

Zanda ricorda infine che “il lavoro della Giunta sul Regolamento del Senato sulle misure che potrebbero prevenire il problema è fermo da quattro mesi e sarebbe un vero peccato se in questa legislatura il Senato non riuscisse nemmeno ad aggiornare il proprio Regolamento”.