M5S fuori da ballottaggi per chi vota domenica? Salvini aspetta un “aiutone”

di Riccardo Galli
Pubblicato il 19 Giugno 2017 - 09:38 OLTRE 6 MESI FA
M5S fuori da ballottaggi per chi vota domenica? Salvini aspetta un "aiutone"

M5S fuori da ballottaggi per chi vota domenica? Salvini aspetta un “aiutone”

ROMA – M5S è fuori, con l’eccezione di Asti, da tutti i ballottaggi del secondo turno delle elezioni Comunali. Quasi ovunque M5S è arrivato terzo al primo turno, quindi fuori. Ma, come è ovvio, se M5S non c’è al ballottaggio ci sono e restano gli elettori di M5S. Che faranno domenica prossima? Si asterranno, andranno al mare? O voteranno e, se voteranno, lo faranno in prevalenza per candidati del centro sinistra o per quelli del centro destra?

Grillo e il MoVimento non danno indicazioni  dirette di voto, però a capire come si comporteranno gli elettori M5S aiutano un po’ di memoria storica e un po’ di recente cronaca politica. Un anno fa Salvini leader della Lega diede ai suoi indicazione netta di votare al secondo turno per Chiara Appendino a Torino e Virginia Raggi a Roma. Non lo fece per acquisire benevolenza grillina, lo fece perché battere la sinistra era l’obiettivo primario. E Salvini capì allora che battere la sinistra, oltre che obiettivo primario, era anche obiettivo comune, comune con M5S.

Si era peraltro già visto in precedenti elezioni come l’elettorato di destra in caso fosse escluso dal ballottaggio (Parma e non solo) avesse più facilità, fosse in grado con più “naturalezza” di mischiarsi in parte con quello grillino. E viceversa. Per qualunque motivo accada, e qui analisi e tesi divergono alquanto, di certo accade ed è accaduto più volte. Elettorato di sinistra ed elettorato grillino fanno nelle urne dei ballottaggi infinita fatica a mischiarsi, elettorato di destra e elettorato grillino convergono con molta più facilità.

Quindi Matteo Salvini ci conta, conta in un bel “aiutone” da parte degli elettori grillini senza candidato al secondo turno. Non tutti certo. Una buona parte degli elettori M5S sceglierà l’astensione, qualcuno voterà sulla base di valutazioni locali e non di schieramento politico, qualche voto potrà andare al candidato del centro sinistra…ma il grosso di quelli che voteranno si prevede e si stima voteranno a destra.

Perché votare per quelli del Pd è per l’elettorato M5S il peccato più grande e perché la recentissima cronaca politica sta dicendo all’elettorato M5s che votare a destra è peccato…veniale. In caso di necessità anti Pd, neanche peccato. E poi quel che dicono i leghisti su immigrati, ius soli, banche ed Europa non è certo la lingua parlata da M5S. Però ci somiglia, come un dialetto somiglia a una lingua.

Quindi Matteo Salvini ci conta e ci spera. A Genova, La Spezia, Lucca, Pistoia…Aspetta al secondo turno l’aiuto, la spinta di un po’ di elettorato grillino. Quel tanto che basta a vincere il ballottaggio, a prendere il sindaco, a impedire che il sindaco sia di centro sinistra. Quel tanto che servirebbe, se venisse, a premiare sia pure in periferia e alle Comunali, un centro destra molto destra e poco centro. Un centro destra a trazione leghista, questo è quel che in questi Comuni Salvini presenta e per farlo risultare vincente conta e spera sui voti, momentaneamente in libera uscita, di Grillo.