M5s, firme false a Palermo: tutti rinviati a giudizio i 14 indagati

di redazione Blitz
Pubblicato il 23 Giugno 2017 - 18:29 OLTRE 6 MESI FA
M5s, firme false a Palermo: tutti rinviati a giudizio i 14 indagati

M5s, firme false a Palermo: tutti rinviati a giudizio i 14 indagati (Riccardo Nuti)

PALERMO – Sono stati tutti rinviati a giudizio i quattordici indagati nell’inchiesta sulle firme false che ha coinvolto il Movimento 5 stelle a Palermo. Il processo comincerà il 3 ottobre davanti ai giudici della quinta sezione del tribunale di Palermo con il rito ordinario, che prevede la prescrizione nel 2018. Fra i quattordici indagati ci sono tre deputati nazionali, due regionali e un cancelliere del tribunale.

 

L’indagine, partita da un esposto anonimo, riguarda le firme depositate dal Movimento 5 stelle a sostegno delle liste per le elezioni amministrative del 2012 nel capoluogo siciliano. Gli imputati rispondono, a vario titolo, di falso e della violazione della legge regionale che ha recepito il testo unico in materia elettorale.

A giudizio andranno i deputati nazionali poi fuoriusciti dal Movimento, Riccardo Nuti, Giulia Di Vita e Claudia Mannino, i parlamentari regionali Claudia La Rocca e Giorgio Ciaccio, rei confessi e sospesi dal Movimento, gli attivisti Samanta Busalacchi, Pietro Salvino, Riccardo Ricciardi, Giuseppe Ippolito, Stefano Paradiso, Toni Ferrara e Alice Pantaleone.

Il processo è stato deciso anche per l’ex militante, l’avvocato Francesco Menallo, e per il cancelliere Giovanni Scarpello. Per l’accusa, temendo che per un errore formale commesso nelle indicazioni delle generalità di uno dei sottoscrittori della lista, non si riuscisse più a raccogliere le firme necessarie per la presentazione delle candidature, su input del candidato grillino Ricardo Nuti, si decise di ricopiare le firme già raccolte dalle originali. A riprova della tesi dei Pm, oltre alla confessione di Claudia La Rocca e Giorgio Ciaccio e alle ammissioni di alcuni attivisti, ci sono la consulenza grafologica richiesta dalla Procura e le testimonianza di decine di firmatari che hanno disconosciuto le loro sottoscrizioni.