M5s, Gianroberto Casaleggio divide i senatori: errore a Cernobbio

di Teodoro Fulgione
Pubblicato il 9 Settembre 2013 - 23:36 OLTRE 6 MESI FA
M5s, Gianroberto Casaleggio divide i senatori: errore a Cernobbio

Gianroberto Casaleggio (Foto Lapresse)

ROMA – (ANSA) Prima divisi, poi nuovamente compatti. Le polemiche sulla partecipazione di Gianroberto Casaleggio al Forum Ambrosetti al Senato; il caso Orellana che, a sorpresa, rientra. Il gruppo dei senatori del M5S è in piena confusione. E’ la conseguenza della battaglia in corso tra i falchi e le colombe del Movimento a Palazzo Madama. Uno scontro che sembra aver messo da parte le questioni politiche (alleanze, provvedimenti, linea politica) per concentrarsi in modo autoreferenziale sulle dinamiche interne.

Il pretesto dell’ultima schermaglia è la partecipazione di Casaleggio all’incontro con il gotha del potere economico italiano a Cernobbio. La presenza del guru cinquestelle fa storcere il naso ad alcuni parlamentari del Movimento. Il dissenso prende forma nelle parole del senatore Francesco Campanella: “Sto in un MoVimento che non ama i potenti e si tiene lontano dalle loro stanze dorate – scrive su Facebook – A Cernobbio uno di noi non c’entra nulla”. Chiaro il riferimento a Casaleggio. Sembra il via ad una nuova faida interna al gruppo cinque stelle.

Qualche falco immagina che il gruppo dei dissidenti sia uscito allo scoperto, magari per andare a rinfoltire la pattuglia di coloro che sono pronti a sostenere un eventuale governo Letta bis. Gli occhi sono tutti puntati su Luis Alberto Orellana, il senatore autore di un duro scontro con il responsabile della comunicazione del gruppo al Senato Claudio Messora. Il parlamentare di origini venezuelane non ha mai nascosto di voler aprire ad un accordo di governo con il Pd. E questo ne fa un sospettato.

La macchina della comunicazione a cinque stelle si attiva. Sul blog di Beppe Grillo trova spazio un intervento di Dario Fo che definisce “da imbecilli allearsi con il Pd“. Appare una mossa per stoppare in anticipo i cosiddetti “dissidenti”. A sorpresa, però, arriva il colpo di scena. Orellana annuncia che non abbandona il gruppo. “Non lascio il M5S. Voglio dialogo non alleanze. Fare proposte, non solo attenderle. Pragmatismo non bigottismo. E che nessuno resti indietro”, scrive su Twitter.

I ‘duri e puri’ subiscono il colpo. Lasciano trapelare che ovviamente ci “sarà un chiarimento”.

Per le colombe (sono parlamentari che non aprono ad ipotesi di alleanze politiche ma mal sopportano “il bigottismo” di alcuni colleghi) è una vittoria.

D’altronde, Orellana non sarebbe stato un dissidente come gli altri. Non a caso è stato candidato alla presidenza del Senato dai suoi stessi colleghi. “Luis non sarebbe andato al gruppo Misto ma avrebbe lasciato il M5S – spiegano fonti parlamentari – Come lo avremmo spiegato alla base?”

In ogni caso, il gruppo cinque stelle al Senato appare in confusione totale. Le ipotesi di sostegno a nuovi esecutivi (nel caso cada il governo Letta) o “la voglia di protagonismo di alcuni colleghi e membri dello staff” hanno messo alle strette la compattezza interna. “Non capiamo neanche noi cosa stia accadendo tra di noi”, confida qualche senatore cinque stelle.