M5S, Renzi, Salvini: lite a tre fascismo sì fascismo no

di Redazione Blitz
Pubblicato il 10 Luglio 2017 - 15:49 OLTRE 6 MESI FA
M5S, Renzi, Salvini: lite a tre fascismo sì fascismo no

M5S, Renzi, Salvini: lite a tre fascismo sì fascismo no

ROMA – M5S, Renzi, Salvini: lite a tre fascismo sì fascismo no. Mentre sui social montava il caso dello stabilimento balneare “fascista” di  Chioggia, il cui titolare è stato denunciato e raggiunto dall’ordinanza del prefetto di rimozione di cartelli, scritte e quant’altro si riferisse all’apologia del regime di Mussolini, alla Camera Emanuele Fiano del Pd depositava a proposito la proposta di una nuova legge più restrittiva per punire proprio il reato di apologia del disciolto partito fascista.

Un corto circuito mediatico/politico che nella scarsità estiva di notizie rilevanti ha acceso immediatamente il dibattito nazionale perché nel frattempo il Movimento 5 Stelle ha fatto sapere che voterà compatto e allineato contro una legge che ritiene “liberticida”. Non poteva esimersi l’ex presidente del Consiglio Renzi dall’intervenire via twitter, diciamo così un appunto storico, una lezioncina impartita a chi – suggerisce Orfini – protestandosi né di destra né di sinistra finisce per difendere l’apologia del fascismo: “‘Liberticida’ era il fascismo non la legge sull’apologia di fascismo. Bisogna dirlo al M5s: era il fascismo liberticida. Almeno la storia!”.

Il duello infinito M5S-Pd si arricchisce quindi di un nuovo capitolo, non necessariamente up to date, stavolta su fascismo sì/fascismo no, invero un po’ surreale sebbene oggi occasione e pretesto costituissero, come dire, un incentivo irrinunciabile. Tra M5S e Pd non poteva non mettere il dito Matteo Salvini, nato comunista, cresciuto leghista nella Lega di quel Bossi che minacciava di “stanare i fascisti casa per casa” e fattosi adulto superando a destra perfino i nostalgici della diaspora missina, addirittura gratificato dal leader di Forza Nuova dell’accusa di aver copiato il suo programma.

“Nel 2017 non ha senso il “reato di opinione”. Un conto sono le minacce, gli insulti o l’istigazione al terrorismo, altra cosa sono le idee, belle o brutte, che si possono confutare ma non arrestare. Le idee non si processano, via la Legge Mancino”, ha dichiarato Salvini, specie le sue viene da dire, perlomeno mostrando però di sapere che una legge sul tema esiste già.