Di Maio: “Se Gentiloni cade subito al voto. Nessuna alleanza con la Lega”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 15 Luglio 2017 - 12:16 OLTRE 6 MESI FA
Luigi Di Maio (foto Ansa)

Luigi Di Maio (foto Ansa)

ROMA – Intervistato dalla Stampa, Luigi Di Maio se la prende con il governo per la gestione dei migranti: “Quello che ha fatto Minniti con la Libia è un ripiego. Sarebbe dovuto andare invece al vertice di Tallin e contrattare i ricollocamenti e l’apertura di altri porti europei. È tornato invece con i compiti a casa, dieci nuovi hotspot in Italia di cui uno a Civitavecchia, il primo porto turistico d’Italia. Si è fatto prendere in giro”.

A Ventimiglia è la Francia ad aver chiuso la frontiera…  

«Ho visto lì cose incredibili, ho scoperto che in un anno e mezzo Parigi ha respinto in Italia trentamila persone. Molte testimonianze ci dicono che i francesi mandano indietro anche i minori. Questo non si può fare, viola i trattati Onu sull’infanzia. Chiediamo all’Ue di aprire subito un’inchiesta sui respingimenti dei minori alla frontiera francese».

 

Sul codice per regolamentare le Ong invece siete d’accordo?  

«Il codice messo a punto dal governo è troppo debole, abbiamo bisogno di leggi non di una cosa che sarà molto difficile da far applicare e rispettare. Abbiamo presentato una proposta di legge che chiede la presenza della polizia giudiziaria a bordo delle loro navi. Chiedo a Minniti la disponibilità a votarla insieme a noi la prossima settimana, il prima possibile. Non parliamo solo di banche».

 

Dal no allo ius soli e alla legge Fiano sulla propaganda fascista, fino alla polemica sulle Ong. Avete svoltato a destra?  

«Ma quale svolta a destra! Quelli che ci accusavano due mesi fa di essere razzisti, adesso dicono le nostre stesse cose. Noi non siamo ideologizzati, siamo per fronteggiare i problemi in maniera concreta: per arrivare a Civitavecchia dalla Libia ci vogliono 72 ore di navigazione. Con lo stesso tempo si va anche in Spagna o in Francia. Renzi ci ha svenduto: in cambio degli 80 euro e di un po’ di flessibilità europea, ci ha impegnato a prenderci tutti i migranti in casa. Altro che svolta a destra…Pensate a Triton piuttosto».

 

Il problema non è Triton, la convenzione di Amburgo del ‘79 sul soccorso marittimo prevede che gli sbarchi debbano avvenire nel «primo porto sicuro». Ci sarebbe anche Malta, ma l’Italia si è fatta carico della sua zona di soccorso. Quindi restiamo solo noi…  

«E la Tunisia? Visto che abbiamo aperto le nostre frontiere ai loro prodotti agroalimentari senza dazi, non vedo perché non possa essere un porto sicuro per sbarcarli. Su Triton Gentiloni ci deve venire a rispondere in aula, altrimenti presenteremo una mozione di sfiducia».

 

Salvini vi ha offerto un’alleanza dopo le elezioni. Ci state?  

«Non faremo alleanze con i vecchi partiti. Quando ci presenteremo alle Camere ci rivolgeremo a tutte le forze politiche, non per fare accordi per la spartizione dei ministeri ma per avviare il governo. Le leggi saranno le nostre, quelle che tutti conoscono».

 

Anche da Bersani e D’Alema sono arrivate parole di apertura nei vostri confronti…  

«Tutte queste dichiarazioni partano dai sondaggi sul loro elettorato, sono giochetti che non ci interessano».

 

La legge elettorale, dopo il fallimento del tedesco, è morta o il tema si può riprendere a settembre?  

«Noi ci siamo presi la nostra responsabilità nel portare avanti il tedesco, il Pd ha trovato un pretesto per far saltare tutto. A questo punto hanno dimostrato la loro malafede, quindi la vedo veramente difficile che il M5s possa di nuovo mettersi al tavolo con queste forze politiche».

 

Renzi dice lo stesso di voi…  

«Penso che abbiamo dato a quel partito tantissime opportunità. Se sono pieni di franchi tiratori non possiamo farci nulla».

 

Viste le fibrillazioni sullo ius soli dentro la maggioranza e il possibile voto di fiducia, riappare lo spettro della crisi di governo. Per voi ci sarebbe lo spazio per dar vita a un nuovo esecutivo o bisognerebbe andare al voto?  

«Se Gentiloni cade, la cosa migliore è andare al voto il prima possibile, la finestra d’autunno è ancora aperta. Questo è il quarto governo non eletto, direi di finirla qui».

 

Roberta Lombardi sarà la candidata per la Regione Lazio?  

«Deve deciderlo lei, Roberta ha i requisiti come altre persone. Nel senso che ha un solo mandato alle spalle».