Manovra, Zanda: “Non aiuterà la crescita”

Pubblicato il 14 Luglio 2011 - 18:23 OLTRE 6 MESI FA

Luigi Zanda (Foto LaPresse)

ROMA – “La manovra approvata questa mattina al Senato è figlia di dieci anni di errori e scelte sbagliate nella politica economica di Berlusconi che hanno appesantito il debito, aggravato il deficit e compresso Pil e sviluppo. Il Partito democratico ha indicato come migliorare la Manovra con proposte puntuali ma che sono state tutte respinte”. Lo ha detto il vicepresidente dei senatori del Pd Luigi Zanda.

“Trovo scandaloso, ha detto ancora Zanda, che nella Manovra sia stata mantenuta la norma che prevede il raddoppio della soglia degli appalti da affidare senza gara e, di conseguenza, d’ora in avanti il 96 per cento degli appalti pubblici sarà affidato con trattativa privata. È inoltre gravissimo che non sia stata abrogata l’equiparazione della gestione dei grandi eventi a quella delle catastrofi naturali. Né sia stata eliminata la secretazione per gli appalti delle Sogei. È impossibile che un economia in difficoltà si riprenda senza regole rigorose e rispetto della concorrenza. Il Pd l’aveva chiesto, non ci sarebbe stato alcun aggravio di spese, ma il governo lo ha egualmente rifiutato”.

Riguardo invece all’inchiesta sulla cosiddetta P4, il vicepresidente dei senatori del Pd ha presentato un’interrogazione con carattere d’urgenza al Presidente del Consiglio dei Ministri per chiedere “di adottare provvedimenti, anche legislativi, per scongiurare i rischi per la Guardia di Finanza sinora emersi dagli atti giudiziari e per tutelare – in coerenza con la migliore tradizione della Guardia di Finanza più volte insignita di importanti onorificenze al valore militare e civile – l’onorabilità e l’affidabilità dei suoi appartenenti”.

Nell’interrogazione, che, se confermata nel suo carattere d’urgenza dal presidente Schifani, dovrà essere discussa nella seduta successiva a quella dell’approvazione della manovra, ricorda che “a seguito della pubblicazione di ampi stralci di documentazione giudiziaria relativa ad inchieste in corso, sta emergendo il coinvolgimento di alti ufficiali della Guardia di Finanza in episodi che – a prescindere dal rilievo giudiziario, tuttora in corso di accertamento – appaiono senz’altro censurabili sotto il profilo dell’opportunità e della dignità istituzionale, in quanto in contraddizione con lo stile di sobrietà, rigore e riserbo che deve improntare gli atti e le condotte pubbliche e personali di tutti gli appartenenti al Corpo”.

Nell’interrogazione Zanda ricorda inoltre come “nella scorsa legislatura, sulla vicenda della rimozione del Comandante generale della Guardia di Finanza, l’allora Ministro dell’economia Padoa-Schioppa, durante la sua audizione al Senato e a seguito di delicatissime circostanze, aveva censurato opacità di comportamenti e gestioni personalistiche e anomale da parte dei titolari di incarichi di vertice nella Guardia di finanza, segnalando come ‘la continua distorsione di regole e procedure’ esponga al rischio di ‘portare il Corpo dall’autonomia alla separatezza’”. Per questo Luigi Zanda chiede al Governo di adottare provvedimenti urgenti, anche di natura legislativa”.