Mario Adinolfi vs Kung Fu Panda: “2 papà? Bimbi a rischio”

di Veronica Nicosia
Pubblicato il 15 Marzo 2016 - 11:24 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – I due papà di Kung Fu Panda vogliono fare il lavaggio del cervello gender ai bambini. Questa la discutibile teoria di Mario Adinolfi, direttore del quotidiano La Croce e candidato sindaco a Roma con il Partito della Famiglia. Adinolfi dalla sua bacheca Facebook punta il dito contro il cartone animato della Dreamworks, reo di aver inserito nella storia due papà, uno adottivo e l’altro biologico, per il protagonista della saga, il panda Po.

Il tema della stepchild adoption in Italia è ancora caldo e Adinolfi punta il dito contro il cartone animano Kung Fu Panda 3 che arriverà giovedì 17 marzo nelle sale italiane e su Facebook scrive il 14 marzo:

“Volete capire come si fa il lavaggio del cervello gender ai bambini? Ad esempio con il protagonista di Kung Fu Panda che ha due papà. Ne parliamo a Radio Maria ne Il Mormorio di un vento leggero”.

Il suo intervento è stato oggetto di numerosi commenti e anche critiche e non contento Adinolfi ha pubblicato il 15 marzo un nuovo post su Facebook per spiegare come i cartoni animati sono un rischio per i bambini:

“”Ma che fai, te la prendi con Kung fu Panda?”. Se n’è parlato oggi, un po’ ovunque. Sì, resto convinto che con intelligentissima scelta ovviamente soft o come dice Fabio Volo “delicata”, sia stato utilizzato un cartone animato dal successo planetario e un personaggio simpatico a tutti i bambini e adulti del mondo, per far passare il concetto di “stepchild adoption”: l’idea che che si possa crescere con due papà, uno biologico e uno adottivo, che in assenza di una mamma questa sia sostituibile da un doppione maschile. Continuo a considerare questi modelli tremendamente pericolosi, nessuno ha due papà, meno che mai un “papà adottivo” sostituisce una mamma. E il fatto che nel cartone animato tutto sia “carino” e inattaccabile è il problema in più, non un problema in meno”.

(Foto Facebook)