Matteo Renzi apre alla ex sinistra Pd: “Nostro avversario non è chi è andato via”

di redazione Blitz
Pubblicato il 6 Ottobre 2017 - 20:28 OLTRE 6 MESI FA
Matteo Renzi apre alla ex sinistra Pd: "Nostro avversario non è chi è andato via"

Matteo Renzi apre alla ex sinistra Pd: “Nostro avversario non è chi è andato via”

ROMA –  “I nostri avversari non sono quelli che se ne sono andati via da qui”. Così Matteo Renzi in Direzione Pd apre alla ex sinistra dem e in particolare con il cantiere aperto da Giuliano Pisapia, a sua volta entrato in collisione con Mdp.

“Su sicurezza e lavoro – ha detto Renzi – dobbiamo fare una grande battaglia culturale contro i nostri avversari, che non sono quelli che se ne sono andati via di qui”.

Il ragionamento di Renzi guarda alla attuale legge elettorale: o Rosatellum o il Consultellum, “tertium non datur”, spiega. Sulla legge elettorale il Pd sta facendo un ultimo tentativo pur dicendo di non andare “pazzo” per il tema. Il Rosatellum per Renzi “chiama alla creazione della coalizione, il Pd resta baricentro ma con il Rosatellum serve una coalizione più ampia“.

La relazione del segretario Pd, con mandato sul Rosatellum bis, è stata quindi approvata all’unanimità dalla Direzione del partito.

Nel corso del suo intervento il segretario ha anche scherzato: “Meno male che non c’è Giachetti, perché sennò ci potrebbe raccontare quante volte alcuni nostri amici hanno cambiato idea sulla legge elettorale… ci vorrebbe la Var!”. “Chi mi ha preceduto –  ha detto riferendosi chiaramente a Pier Luigi Bersani – sosteneva che le preferenze fossero il problema”, sottolinea.

Quanto al lavoro in Commissione Affari Costituzionali della Camera, Ap ha ritirato i due emendamenti al Rosatellum 2.0 che intervenivano sulla soglia del Senato, dopo che il relatore Emanuele Fiano aveva dato parere negativo. I collegi uninominali del Senato saranno 109 anziché 102.

“Andiamo in campagna elettorale con grinta e coraggio – ha concluso Renzi –  a testa alta. I risultati ottenuti sono il trampolino per il futuro. Il momento è semplice: o il Pd blocca il populismo o il populismo vince solo in Italia”.

Infine un appello ai dirigenti Pd: “Non alimentate polemiche: lavoriamo per riportare il Pd al governo”.