Michelle Bonev e il premio ‘creato ad hoc’ a Venezia: “Il film non era ancora pronto, la Carfagna si commosse”

Pubblicato il 25 Novembre 2010 - 10:12 OLTRE 6 MESI FA

Michelle Bonev

Il film non era ancora del tutto pronto quando a Venezia venne premiata Michelle Bonev, l’attrice “cara” a Silvio Berlusconi. Lo racconta la diretta interessata in un’intervista al Corriere della Sera. Di quella targa che poi le sarebbe stata consegnata dal capo delle Pari opportunità Mara Carfagna (che si sarebbe pure “commossa”) e dal ministro Giancarlo Galan, seppe appena “una settimana prima della cerimonia, il film non era ancora del tutto pronto e”.

Riguardo alle indiscrezioni raccontate dal Fatto Quotidiano su una chiamata fatta ad hoc dal ministro dei Beni Culturali Sandro Bondi (che è pronto a portare Il Fatto in tribunale per le “falsità dette”), l’attrice e produttrice bulgara, dice di non sapere nulla. Anzi, vanta i meriti del suo prodotto.

“Se me lo hanno regalato, quel premio? No, no e ancora no! Io, quel premio, me lo sono meritato. Perché il mio film, “Goodbye Mama”, è un film grandioso. Punto e basta!… Tra l’altro, io. Io nemmeno lo conosco il ministro Bondi”.

Ma chi allora ha visto quel film, che era pure incompleto? “Senta, mi ascolti: io ho capito che qui vogliono fare fuori Bondi, vogliono sfiduciarlo… ma non accadrà attraverso di me. Okay?. Mi è stato recapitato un invito. C’era scritto che il ministro Bondi non sarebbe potuto intervenire e che, al suo posto, avrebbe inviato una persona di sua fiducia”, risponde stizzita alle domande del Corriere della Sera.

La signora Bonev è già stata al centro di un altro scandalo: secondo alcune chiamate intercettate sarebbe stata imposta al Dopofestival di Sanremo dall’ex direttore Rai, Agostino Saccà, nel 2003 e Pippò Baudo mostrò qualche fastidio. Di Saccà al Corriere dice: “E volevano cacciarlo. Così inventarono la storia che fosse lui ad avermi raccomandata… e adesso, ecco, accidenti, la storia si ripete: ora siccome vogliono fare fuori Bondi e magari pure Berlusconi, tirate fuori il dubbio che quella targa di Venezia sia mezza falsa”.

Deborah Bergamini, deputata pdl,  e promotrice di «Action for Women» sul caso Bonev e il premio “spuntato” dal nulla spiega: “Il film mi è stato segnalato forse da Borrelli forse da Salvo Nastasi: comunque dal ministero della Cultura. Hanno deciso loro. Comunque era un bel film, anche se non mi intendo di cinema”. Sulle “pressioni” di Bondi svia: “Mi sopravvaluta, non ne ho idea”.