Migranti, Galeazzo Bignami (Forza Italia): “Baby-sitter pagate dalla Regione Emilia Romagna”

di redazione Blitz
Pubblicato il 11 Maggio 2017 - 11:18 OLTRE 6 MESI FA
Migranti, Galeazzo Bignami (Forza Italia): "Baby-sitter pagate dalla Regione Emilia Romagna"

Migranti, Galeazzo Bignami (Forza Italia): “Baby-sitter pagate dalla Regione Emilia Romagna”

BOLOGNA – La Regione Emilia Romagna paga le baby-sitter per accudire i figli degli immigrati mentre questi sono ai corsi di italiano. E Forza Italia insorge. La denuncia arriva dal consigliere regionale forzista Galeazzo Bignami, che in un lungo post su Facebook scrive:

“Lo sapevate che coi soldi delle nostre tasse paghiamo anche le babysitter ai migranti? Le babysitter, avete capito bene. E noi ai lavoratori italiani. Ai migranti. 18,50 € l’ora. Lo hanno deciso Regione Emilia Romagna e Ministero dell’Interno con due bandi di poche settimane fa”.

Il post continua con un attacco ai migranti in generale:

“Questi vengono in Italia violando le nostre leggi, imponendoci i propri costumi, delinquendo sempre più e noi gli paghiamo vitto, alloggio e pure la babysitter. Non solo.
La babysitter (che deve essere laureata…) è pagata per i minori dei migranti che vanno ai corsi di italiano, anche questi gratis per loro visto che sono pagati coi soldi nostri (45 € l’ora per insegnante). Il tutto grazie ad un fondo di 330.000.000 (milioni!) di euro. Tutti soldi nostri”.

Come spiega Italia Oggi, il consigliere Bignami fa riferimento al bando riferito all’Azienda pubblica servizi alla persona (Asp) del Rubicone, in provincia di Forlì-Cesena. L’Asp in questione ha spiegato che il servizio in questione non è a domicilio delle singole famiglie e anche il sindaco di Savignano sul Rubicone, Filippo Giovannini (Pd), difende l’iniziativa.

“Stiamo semplicemente parlando di buon senso, sottolinea l’Asp al Resto del Carlino: visto che spesso gli stranieri da poco insediati nei nostri territori non hanno parenti o amici ai quali affidare i loro figli durante le loro assenze, non per questo devono rinunciare ad apprendere la nostra lingua, fondamentale per portare a termine il processo di integrazione. Quindi, mentre in una stanza si svolgono i corsi di lingua riservati agli adulti, nel locale attiguo, una persona con la dovuta competenza, si occupa di accudire i bambini che al termine delle lezioni rientrano a casa con i loro genitori. I fondi. arrivano dall’Unione Europea e sono stanziati ad hoc per questo tipo di progetto di integrazione, quindi non pesano su altri settori o servizi».