Migranti, Italia prova a “opzione nucleare”: 200mila visti temporanei per chi va verso il Nord Europa

di Redazione Blitz
Pubblicato il 18 Luglio 2017 - 10:51 OLTRE 6 MESI FA
Migranti, Italia prona a "opzione nucleare": 200mila visti temporanei per chi va verso il Nord Europa

Migranti, Italia prova a “opzione nucleare”: 200mila visti temporanei per chi va verso il Nord Europa

ROMA – Per risolvere la crisi dei migranti l’Italia è pronta ad attuare quella che il Times chiama “l’opzione nucleare”. L’anticipazione del Times scatena però un putiferio. Secondo il tabloid inglese, infatti, il governo italiano sarebbe pronto a concedere 200mila visti temporanei validi per l’Unione europea a migranti sbarcati sulle coste del nostro Paese e diretti verso il nord Europa. Come si legge sul Corriere della Sera, la decisione del nostro Paese fa riferimento ad una direttiva europea scritta subito dopo la guerra dei Balcani con cui l’Italia permetterebbe ai migranti che arrivano sulle sue coste di circolare liberamente in Europa e così l’accoglienza sarebbe un problema di tutta l’Ue.

Manconi: “E’ previsto dalla norma vigente”. Il numero di 200mila migranti non trova conferme, ma che l’idea sia al vaglio del ministro dell’Interno, Marco Minniti, lo ha ammesso il senatore Luigi Manconi, presidente della Commissione per la tutela e la promozione dei diritti umani. “Non è una minaccia all’Europa”, ha precisato, ma “qualcosa previsto dalla normativa vigente: qualcosa di molto più serio, di meno velleitario e meno illegale dell’annunciato blocco dei porti”.

Come scrive Nuccia Bianchini per l’Agi:

Si attende a breve con grande interesse una sentenza della Corte di Giustizia dell’Ue che potrebbe cambiare lo scenario ribaltando l’applicazione del Trattato di Dublino. E in particolare dell’articolo 13 che, come si legge su La Stampa, prevede che la responsabilità dell’asilo sia del Paese di primo sbarco: ovvero, chi arriva in Italia tocca all’Italia. Questa, almeno. è la prassi interpretativa. In realtà il Trattato è in parte diverso: dice che il Paese di primo approdo è il posto dove fare richiesta di asilo solo se si è entrati illegalmente. Ebbene è pendente presso la Corte di Giustizia Ue il caso di due immigrati, uno siriano e uno afghano, entrati in Croazia nel 2015 e a cui fu consentito di andare uno in Austria e uno in Slovenia per chiedere asilo.