Crescita che “non cresce”, tutti contro il piano-Monti. Cisl, Pd e Pdl critici

Pubblicato il 25 Agosto 2012 - 18:40 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Una crescita che non convince, anche, che “non cresce”. Tutti si scagliano contro il piano del premier Mario Monti, dalla Cisl al Pd, dal Pdl alla Lega e l’Idv. “Nel piano crescita del governo Monti ci sono misure buone, alcune meno buone e discutibili”. Ma quello che serve davvero al Paese per ripartire è “un Patto per la crescita e per il lavoro che impegni tutti i soggetti: senza non si va da nessuna parte”. Il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni commenta così le misure per la crescita. Poi l’invito all’esecutivo: “Mi aspetto che anche i sindacati siano convocati dal governo al tavolo già in programma con le imprese e le banche il 5 settembre”. Perchè, a quel punto, “chi vuole prendere impegni li prende”.

Per il segretario del Pd, Pierluigi Bersani: “E’ stato un Consiglio dei ministri più di intenzioni che di decisioni, anche intenzioni buone, alcune anche molto buone. Io mi permetto di raccomandare molta concretezza”. E sull’agenda Monti: “Bisogna allestire il tavolo delle crisi industriali, bisogna dare un’occhiata ai pagamenti per le piccole imprese, bisogna guardare al sistema delle tariffe, ai prezzi come quello della benzina”. E ancora: “Bisogna verificare se le banche dati che andavano allestite per la lotta all’evasione fiscale e per la tracciabilità siano state veramente allestite”. Poi l’applicazione della spending review, in cui coinvolgere “le forze sociali, le regioni e gli enti locali”.

E le critiche al piano crescita arrivano anche dalle forze politiche. Per Fabrizio Cicchitto, Pdl, “il Consiglio dei ministri di è stato dominato dai richiami del ministro Grilli al rigore economico”. E “vengono in mente gli attacchi che a suo tempo fecero Marcegaglia e sindacati al governo Berlusconi perchè mancava a loro avviso il capitolo-crescita. Oggi quegli stessi attacchi dovrebbero essere rivolti al governo Monti che parla di crescita nei giorni festivi e poi nei giorni lavorativi fa solo marginali operazioni di restyling”.

Poi Antonio Di Pietro, “dopo ore e ore di Consiglio dei ministri, Monti, Passera e Grilli si sono presentati al Paese, ieri sera, per cercare di vendere ai cittadini la solita partita di tappeti vecchi e mangiucchiati dalle tarme come se fosse nuova e di gran valore”. Per il leader dell’Idv, “di concreto non hanno fatto niente. Però, sono prodighi di promesse e impegni”. Duro anche Roberto Calderoli, Lega Nord: “Per nove ore ieri a Palazzo Chigi ha suonato l’orchestrina del Titanic del Governo Monti, ma senza produrre neppure il canonico topolino”.

Ancora: “Povero Paese e povera Padania: se le idee per il rilancio del Paese e della sua economia sono le cialtronate che si sono lette sui giornali allora conviene a tutti una divisione consensuale del Paese come fece a suo tempo la Cecoslovacchia”.