Monti: “Fase cruciale per Ue e Italia. Ora operazione crescita”

Pubblicato il 13 Giugno 2012 - 09:54 OLTRE 6 MESI FA

Mario Monti (LaPresse)

ROMA – Il presidente del Consiglio Mario Monti alla Camera ha avvertito della fase cruciale che sta attraversando l’Europa e l’Italia. Adesso, ha detto, è il momento di puntare sulla crescita.  ”Ho l’occasione per fare il punto sulla dinamica delle decisioni europee in una fase particolarmente intensa e particolarmente cruciale per l’Europa e per il paese”, ha esordito Monti.

Poi ha voluto precisare che il governo sta lavorando ad un piccolo concentrato di provvedimenti per la crescita da non chiamare ‘dl crescita’ ma piuttosto ‘operazione crescita’. Da qui al vertice Ue del 28 giugno vi sono e vi saranno ”momenti di scambio di opinione con Obama che segue con comprensibile interesse e apprensione la dinamica dell’Eurozona”.

Monti ha quindi aggiunto che è vero che ”gli sforzi che gli italiani hanno fatto e stanno facendo sono duri, ma sarebbero ancora piu’ duri da accettare e maggiore sarebbe il senso di alienazione e frustrazione se questi sforzi fossero stati dettati da una Trojka”.

Sullo spread altalenante il premier ha voluto precisare che “in Italia è risalito, dopo essere sceso fino a 250, non per un fatto specifico italiano ma per turbolenze mercati europei in particolare connesse alla situazione greca”.

”Cio’ che preoccupa mercati finanziari e agenzie di rating è  la scarsa crescita, che preoccupa anche noi. Se ci sara’ crescita pagheremo uno spread inferiore, i tassi di interesse scenderanno, le imprese saranno facilitate negli investimenti e cio’ ci mettera’ al riparo dal contagio”.  Monti ha spiegato che la tensione sul debito italiano si calmerà se la Ue sarà  in grado di mettere in cantiere misure come ”seri investimenti pubblici, non con modifiche del Trattato, non plausibili, e se ci saranno passi dichiarati verso la costruzione di Eurobond o gli stability bond o il ‘redemption fund”’. Queste misure, per Monti, non devono necessariamente essere operative da quest’anno, ”ma almeno non essere estromesse dal tavolo o almeno messe in cantiere”.

”E’ chiaro che se si vuole avere contatti in Europa coerenti con i nostri interessi ed obiettivi, bisogna cercare di costruirli in una situazione europea complicata e italiana adeguatamente rafforzata rispetto a quella di alcuni mesi fa”, ha proseguito.

Nel corso del suo intervento, il premier ha sottolineato che “diversamente da quanto scritto da alcuni organi di stampa”, di non aver avuto ieri 12 giugno “alcuna telefonata con Angela Merkel” e, di conseguenza, di “non aver ricevuto alcun no dal Cancelliere su alcune richieste dell’Italia”.

Il nostro paese si presenta con ”obiettivi in regola e in corsa”, ha aggiunto citando più volte un articolo del Financial Times – che ”il debito privato è piu’ basso di altri paesi e abbiamo un risparmio privato maggiore. Abbiamo banche in larga prevalenza stabili che non hanno mai indulto nel finanziare la speculazione immobiliare e abbiamo persino un tasso di disoccupazione piu’ basso: per questo – ha sottolineato siamo molto sereni per come l’Italia si presenta nel quadro internazionale”. In questa situazione di crisi internazionale ”siamo consapevoli delle sfide che abbiamo davanti ma anche del lavoro che in queste aule, nel governo e nel Paese e’ stato fatto in questi mesi”.

”Tra i primi obiettivi verso l’Ue abbiamo voluto mostrare con azioni nel nostro Paese di non aver bisogno della protezione paralizzante di altri, e posso rivelare che abbiamo ricevuto consigli paterni e qualche volta anche materni da parte di chi ci diceva di chiedere l’appoggio del Fondo salva stati o del Fmi”.

L’assistenza internazionale nei confronti di un paese in difficoltà – come è accaduto per la Spagna ma solo per il settore bancario – ancora ancora può essere accettato, ma cosa diversa è avere ”un’assistenza generalizzata che interviene finché un paese non resta in piedi da solo. Questo vuol dire avere seduti quasi come governatori di un paese il Fondo Monetario Internazionale, la Bce e la Commissione Europea. Io credo che il Parlamento condivida il sentimento del governo che auspicare, sì, parziali cessioni di sovranita’ nazionali come processo condiviso, ma non una cessione asimmetrica della propria sovranità”, ha proseguito.

Poi ha fatto riferimento al vertice del 12 giugno: ”Confido che sapremo avvalerci di questa grossa, nuova difficoltà che si e’ profilata, per raddoppiare gli sforzi in Europa ma anche sul fronte delle politiche italiane” che riguardano le riforme. Lo ha detto il premier Mario Monti rivolgendo alle Camere ”con rispetto e speranza” lo stesso auspicio rivolte ieri sera ai leader ‘ABC’.

Ringraziando Alfano, Bersani e Casini, Monti ha sottolineato che la situazione illustrata  ”presenta aspetti positivi che possono essere discussi con serenita’ e pacatamente come stiamo facendo qui oggi” ma che presenta anche temi che ”che creano tensioni molto gravi sui mercati. Il suggerimento dato loro e’ quello che, se possibile, si intensifichi l’azione riformatrice, soprattutto per stringere i tempi. Tutto quello che e’ possibile portare a rapida conclusione tra Camera e Senato – ha concluso – gioverà al nostro paese” togliendo anche a quegli ”osservatori che non nutrono un’innata simpatia per il nostro paese” che alle parole non seguano i fatti.

Sugli eurobond ha detto che le misure che la Ue deve prendere per la crescita, come gli ”Eurobond o gli stability bond o il ‘redemption fund’ non devono necessariamente essere operativi da quest’anno ma almeno non essere estromessi dal tavolo o almeno messi in cantiere”.