Monti: “Italia non avrà mai bisogno di aiuti? Dirlo sarebbe ardito”

Pubblicato il 10 Luglio 2012 - 16:21 OLTRE 6 MESI FA
Mario Monti (LaPresse)

ROMA – La volontà è quella di “di fare tutto ciò che è necessario per salvaguardare la nostra moneta e far progredire il progetto politico europeo”. Mario Monti parla in conferenza stampa all’Ecofin e traccia un primo bilancio del vertice che ha dato via libera al cosiddetto scudo anti-spread e agli aiuti alle banche spagnole. Bilancio che soddisfa monti quanto a risultati politici ma per quanto riguarda l’Italia e le sue prospettive è in chiaro-scuro. Perché se lo scudo c’è e per Monti l’Italia non ha intenzione di chiederlo oggi, nulla di altrettanto certo si può dire sul domani.

Al contrario, per Monti, dire che l’Italia  “non avrà bisogno di aiuti è ardito”. Anche se, ha aggiunto, “credo che non ne avrà bisogno”. Non più certezza, quindi, ma solo fiducia. Fiducia che probabilmente è legata al tempo in cui Monti sarà premier, tempo che scade nel 2013. ”Escludo – ha infatti aggiunto Monti – di considerare  una esperienza di governo, per quanto mi riguarda, che vada  oltre la scadenza delle prossime elezioni. Naturalmente sono,  e resterò anche dopo di allora, membro del Parlamento in  quanto senatore a vita”.

I risultati dell’eurogruppo. Secondo Monti è importante che sia stato impostato un processo che ”dovrà condurci verso il traguardo di una vera e propria unione economica e monetaria” che si traduce anche in ”un segnale per i cittadini e i mercati sulla volonta’ di fare tutto cio’ che e’ necessario per salvaguardare la nostra moneta e far progredire il progetto politico europeo”.

Quindi il premier ha ricordato i risultati principali dell’Eurogruppo:  ”Fra le novità su cui si lavorerà da settembre c’è l’intervento diretto dell’Esm  (il fondo salva stati, ndr) nella ricapitalizzazione delle banche”. Non solo, novità anche per l’accesso al cosiddetto scudo anti-spread: i paesi ‘virtuosi’ potranno chiedere l’intervento del meccanismo anti-spread firmando un memorandum d’intesa leggero, ”non un memorandum plus come quello dei paesi sotto assistenza, che sono soggetti alla troika”.

Sullo spread che continua a salire nonostante i risultati dei vertici Monti ha le idee chiare: “Il fatto è che se dopo una decisione presa a 27 c’e’ poi chi – un capo governo o altri membri dello stesso governo – fa dichiarazioni che riducono la portata di quell’accordo politico preso ad altissimo livello, allora si rende evidente la fitta selva di questioni ostative che si frappongono tra l’accordo e la sua realizzazione”. Insomma, per Monti, la colpa è di chi ha remato a parole contro l’accordo.  Lo spread, per Monti, è tornato a salire dopo una parentesi positiva a seguito del vertice Ue di fine giugno anche per ”le dichiarazioni di alcuni paesi”, ”senza riferirmi a nessuno in particolare”, non ”contenti” che riducono la portata agli occhi del mercato” dell’intesa.