“No sconti alla Grecia, ma sensibili ai cittadini”: ricetta anti-crisi by Monti

Pubblicato il 5 Ottobre 2012 - 22:56 OLTRE 6 MESI FA
Mario Monti (LaPresse)

LA VALLETTA – “Nessuno sconto alla Grecia, ma i governi dell’Unione Europea non siano insensibili verso i suoi cittadini”. Mario Monti da La Valletta, Malta, torna a parlare della crisi economica che ha travolto l’Europa e e l’Italia. L’obiettivo, secondo il premier, è la “rapida attuazione delle decisioni adottate dal Consiglio europeo di giugno”.

Poi Monti invita i leader europei affinché il prossimo Consiglio a spianare la strada “verso la creazione di un unico sistema europeo di vigilanza bancaria, da definire entro la fine dell’anno, e rendere operativo da gennaio 2013”. Una invito che il premier lancia e che è stato accolto dal presidente francese e dai primi ministri di Malta, Spagna, Portogallo e dal Presidente della Commissione Ue al termine di un incontro a La Valletta a margine del vertice “5 +5” dei Capi di Stato e di governo tra il Maghreb e dei loro vicini europei.

Monti ha spiegato che i leader sono “in particolare d’accordo sulla necessità che il prossimo vertice europeo spiani la strada verso un accordo definitivo entro fine anno su una sorveglianza bancaria” che anzi dovremmo definire “sistema unico di vigilanza”.

Il premier ha poi sottolineato che “la posizione del governo italiano è di prestare grande attenzione alla disciplina finanziaria alle riforme economiche senza sconti e al tempo stesso grande sensibilità per le implicazioni che le decisioni dell’Ue ha sugli atteggiamenti dei cittadini verso la Ue”.

Tra i propositi di Monti per il suo governo, che ha la durata “del battito d’ali di una farfalla”, c’è quello “di accorciare la catena” fra l’Europa e il Mezzogiorno italiano tramite “una stretta collaborazione fra il ministro per gli Affari europei e quello per la coesione territoriale”.

La condizione però è che tutto ciò sia finalizzato al benessere comune: “Ci sono sfide economiche che sono cruciali se vogliamo davvero trasferire i principi in concreti miglioramenti nelle vite dei nostri cittadini”, afferma nell’unico passaggio a braccio del suo discorso di apertura. “Ognuno dei nostri Paesi in questo periodo deve affrontare sfide economiche e finanziarie”, aggiunge, sottolineando che ciò vale soprattutto per i Paesi dell’Eurozona visto che “devono impegnarsi in una azione molto forte e determinata a casa per completare i loro sforzi”.

Che l’integrazione europea sia la strada giusta, secondo Monti, è dimostrato dal fatto che i Paesi del Mediterraneo guardano con interesse al modello comunitario. E ora che sono venute meno alcune alcune “dittature”, aggiunge, forse i paesi del Nord Africa potranno fare passi più concreti. Ma le “primavere”, ammonisce, possono “sfiorire” se la gente “non ha da vivere”.

Monti si è detto “preoccupato” per la situazione in Siria mentre, sul fronte interno, torna a difendere gli ultimi provvedimenti varati dal suo Esecutivo: e in particolare l’agenda digitale. “Può trasformare il Paese”, afferma con quella che suona come una risposta indiretta alle critiche di Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria.