Mps, Grillo: “Commissione inchiesta e dimissioni”. Bersani: “Autocrate da strapazzo”

Pubblicato il 29 Gennaio 2013 - 16:56| Aggiornato il 12 Maggio 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Dimissioni immediate di Bersani da segretario del Pd e istituzione di una commissione d’inchiesta su Mps non appena il M5s arriverà in Parlamento. Beppe Grillo alza la voce sul caso Mps e il leader del Pd rispedisce al mittente le richieste: “Non prendo lezioni da autocrati da strapazzo“. Ma una commissione d’inchiesta si può fare.

Mps fa impallidire non solo Parmalat – incalza Grillo – ma anche il fallimento del Banco Ambrosiano, dietro a questo colossale saccheggio, come avvenne allora, ci può essere di tutto. Craxi, in confronto, rubava le caramelle ai bambini”. ”Di fronte a questo colossale furto ai danni degli italiani, il cui conteggio finale non è forse ancora concluso” Grillo chiede anche la verifica dei patrimoni dei segretari del Pd e di tutti i nominati nella fondazione Mps dal comune di Siena, della Provincia di Siena, della Regione Toscana dal 1995. Il leader M5S vuole anche la pubblicazione dei nomi di tutti coloro che hanno goduto dello Scudo Fiscale con l’ammontare degli importi rientrati in Italia.

Bersani controbatte: “Chi dice cose fuori dal segno ne risponde.  Aggiungo che vorrei capire da che pulpito democratico Grillo parla di dimissioni, io ce l’avrei un partito che potrebbe chiedermele. A Grillo chi può chiederle? Ecco, allora lezioni non ne dia per favore che da quel lato non ne prendo, da autocrati da strapazzo non ne prendo”. Ma sulla commissione di inchiesta è possibilista: “Perché no? E’ da un pezzo che lo diciamo. Non ho nessun problema, ci vorrebbe una verifica parlamentare sui derivati, su questi meccanismi finanziari. Perché c’è il caso Mps e in più generale l’andamento della finanza. Bisogna vedere come funzionano tali meccanismi che vanno messi sotto controllo”.