Ncd già in crisi, Cicchitto a Alfano: “Qui crolla tutto, non contiamo niente”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 27 Dicembre 2013 - 12:31 OLTRE 6 MESI FA
Ncd già in crisi, Cicchitto a Alfano: "Qui crolla tutto, non contiamo niente"

Ncd, già in crisi. La telefonata di Cicchitto ad Alfano

ROMA – Un partito “fantasma” un “ectoplasma” che causa avvento di Matteo Renzi finisce per non contare più nulla nel Governo Letta. Nuovo Centrodestra, la formazione politica nata dallo strappo di Angelino Alfano con Silvio Berlusconi è già in crisi. Una crisi, scrive il Fatto Quotidiano etichettando Ncd come partito fantasma, testimoniata non  solo dall’analisi politica di questo o quel giornale, ma dalle voci dei diretti interessati.

Così, Augusto Minzolini (di Forza Italia) riferisce di una telefonata dura  tra Fabrizio Cicchitto e Angelino Alfano, col primo che sbotta con il suo leader:

“Angelino sono qui alla Camera a fare il coglione tra i coglioni. Qui crolla tutto e tutti sono incazzati con noi. Non abbiamo una linea e non contiamo più niente”.

Ma l’amarezza di Cicchitto che vede Ncd travolto da Renzi è solo la punta di un iceberg fatto di dichiarazioni anonime ai giornali che stillano malcontento. Un paio ne raccoglie Il Fatto Quotidiano:

Dice un parlamentare autorevole di Ncd, a microfoni spenti: “Un partito quando nasce è vittima del caos e sulla legge di stabilità non c’è stata sintonia tra i nostri ministri e il gruppo parlamentare”. Un altro aggiunge: “È in atto uno scontro generazionale pure tra di noi. Da un lato ci sono i quarantenni , non solo Alfano ma anche Enrico Costa che fa il capogruppo alla Camera, e dall’altro i vecchi come Cicchitto, Schifani, Formigoni. La mossa di Napolitano di ritirare il decreto salva-Roma può aiutare i quarantenni a scardinare un sistema”. Questioni di punti di vista.

A far capire che qualcosa non torna ci si è messa la legge di stabilità. Da quando è sceso direttamente in campo Renzi Ncd ha rimediato un flop dopo l’altro.

Come quella sull’emendamento a favore di slot-machine e gioco d’azzardo, ritirato a furor di popolo e su cui è intervenuto direttamente lo stesso vicepremier e ministro dell’Interno per placare le polemiche. Peggio ancora a Montecitorio. Spiega un deputato alfaniano molto impegnato sulla legge di stabilità: “Il Pd l’ha fatta da padrone perché da quando c’è Renzi è come se fossero diventati due partiti: i renziani e poi tutti gli altri delle varie correnti”. Caos su caos, che sta spazzando via l’esile creatura partorita dai lombi alfaniani. Il Pd renziano l’ha fatta da padrone su casa e condoni per spiagge, arrivando persino a sconfessaro il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando, giovane turco democrat. I falchi azzurri, da giorni martellano, sugli scissionisti di Ncd ormai “privi di ruolo politico” (Gasparri), e invitano Letta a prendere atto della fine di governo e maggioranza. Alfano e gli alfaniani però si appellano alla fatidica scadenza di metà gennaio quando “sarà firmato” il nuovo patto di governo. Le elezioni nel 2014 sarebbero esiziali per loro, non solo per Napolitano e il fronte anti-renziano del Pd.