Nicole Minetti non molla la carica di consigliere. “Ammiro gli ideali di Silvio”

Pubblicato il 4 Settembre 2012 - 13:33 OLTRE 6 MESI FA
Nicole Minetti

ROMA – Nicole Minetti ci ha ripensato, se mai davvero aveva cambiato idea: non lascerà la poltrona di consigliere regionale in Lombardia. Né ora, né dopo ottobre quando avrebbe maturato il diritto al vitalizio, né mai. E pazienza per il segretario Pdl Alfano che si era autoconvinto che nel partito lui contasse qualcosa: era il 15 luglio, prometteva che l’imbarazzante Nicole avrebbe dovuto sloggiare entro il 16. Forse un pizzico di quid gli manca sul serio per fare il leader. Nicole non riconosce altra autorità, altra ispirazione che non promani dal Sole che illumina la sua strada, Silvio appunto.

“Dopo l’estate ho scelto di restare per gli stessi motivi che mi hanno fatto avvicinare alla politica: l’ammirazione per le idee di libertà di Silvio Berlusconi. Non mi arrendo alle prime difficoltà: gli ostacoli mi motivano a essere più forte e tenace. Quindi per ora non mollo”. Se avevano poche chance di persuaderla le giovani di Futuro e Libertà che già a gennaio 2011 le imploravano di dimettersi, deve essere stata una finta, invece, l’invito rivoltole da Berlusconi in persona, nella famosa cena dove il piatto forte, secondo i retroscena di allora, era la famosa buonuscita.

Si favoleggiò di un milione di euro tondo per lasciare l’incarico. Di un contratto principesco nientemeno che a Hollywood, addirittura si parlava di Oliver Stone estasiato all’idea di dirigerla in un film su Berlusconi. In quei giorni di metà luglio, Minetti è il nome più cliccato su internet, la star del momento. Reporter e fotografi l’assediano fin sulla soglia della toilette per signore al Pirellone. Soffocata, incerta sul da farsi, messa alle strette, in uno slancio di egocentrismo, teme di fare la fine di Lady Diana. Prima di essere sedotta e abbandonata dall’esperto Corona che, secondo Nicole, voleva solo sfruttarla.

Peccato, perché nessuno ha mai valorizzato e preso su serio l’impegno politico di una igienista dentale folgorata sulla via di Arcore. Che però ha l’ostinazione e la perseveranza di una abituata a non mollare mai. Ci sia da votare una legge in Consiglio, offrire un riparo a una ragazzina straniera con tanti problemi, travestirsi con leggiadra disinvoltura da suora a una festa danzante.