Quando la Minetti va al Pirellone i fotografi e i giornalisti non entrano

Pubblicato il 5 Settembre 2012 - 11:21 OLTRE 6 MESI FA
Nicole Minetti (Lapresse)

ROMA – La consigliera della regione Lombardia, Nicole Minetti, dopo aver deciso di restare in politica perché stima troppo Berlusconi, dentro le stanze del Pirellone non dovrà più inventarsi di rispondere al telefona per seminare i giornalisti. Da giovedì infatti, visto che la Minetti rimarrà in consiglio ancora per chissà quanto tempo, grazie ad un provvedimento, vigeranno le nuove regole di accesso per la stampa al Consiglio regionale della Lombardia. Regole che consentiranno alla Minetti di prendere un caffè senza “flash e domande assidue”.

L’ufficio di presidenza ha deciso di vietare foto e riprese tv (ma anche coi telefonini) alla buvette e, dunque, nelle aree in cui sostano i consiglieri regionali nella pause della seduta: i fotografi e i cameramen dovranno rimanere al piano superiore rispetto all’aula, riprendendo gli arrivi da un’area riservata. Per le riprese dei lavori saranno invece collocati dove finora stava solo il pubblico.

“Visti gli eventi che sono accaduti negli ultimi mesi – ha spiegato il presidente del Consiglio, Fabrizio Cecchetti – ho ritenuto di intervenire per migliorare il regolamento con un preciso obiettivo: permettere a tutti i giornalisti di fare il proprio lavoro, a chi fa politica di fare politica e a chi lavora nel palazzo di lavorare”.

“La situazione non era più tollerabile”, sostiene Cecchetti, che comunque assicura “disponibilità a ogni modifica necessaria” e lancia un appello “al buon senso di tutti, a partire dai politici, soprattutto quelli che cercano di fare passerella”.

Letizia Gonzales, presidente dell’ordine dei giornalisti della Lombardia ricorda che non si tratta della prima volta che per via della Minetti siano sorte delle barriere per i giornalisti. “È un provvedimento sconcertante quello che per tutelare una persona proibisce a tanti giornalisti di fare il proprio lavoro. Sicuramente una decisione esagerata. Speriamo ci ripensino”.