“No-B Day”: il “popolo viola” si prepara al grande giorno

Pubblicato il 4 Dicembre 2009 - 20:59 OLTRE 6 MESI FA

Sabato 5 dicembre a Roma sfileranno i manifestanti del “No-B Day” e la politica italiana si arricchirà di un nuovo colore, il viola.  Ignorando ogni superstizione, infatti, gli antiberlusconiani hanno scelto un colore che, di norma, poco si concilia con la buona sorte. I “no-B boys”, però, il problema non se lo pongono anche perché loro andranno in piazza (San Giovanni il punto di arrivo del corteo), non in teatro e quindi, anche il viola può andare.

Le stime del “popolo viola” parlano, a una manciata di ore dall’inizio del corteo, di 350.000 persone attese in piazza. La mobilitazione, è innegabile, c’è da tutta Italia: 700 pullman in arrivo, 4 treni e una nave partita dalla Sardegna. Senza considerare tutti quelli che per esserci (appuntamento per le ore 14 a piazza della Repubblica) si muoveranno con mezzi propri.

Sabato ci sarà il solito balletto dei numeri: i manifestanti daranno una cifra, la questura la metà. Ma resta un fatto, sostanzialmente inedito per il nostro Paese: migliaia di persone, il popolo viola appunto, scenderanno in piazza in seguito ad un evento ideato, organizzato e promosso attraverso il web. Comunque la si pensi è un dato significativo per la politica.

A San Giovanni il palco è già montato: e sarà un palco nuovo non per la struttura ma per gli ospiti. Ci saranno tanti personaggi pubblici ma nessun politico. Roba più da concerto del primo maggio che da manifestazione contro il governo. Stavolta, a confermare la vocazione “dal basso” della protesta anche Di Pietro e Franceschini (due che hanno annunciato la loro presenza) dovranno rimanere giù ad ascoltare.

Il "popolo viola"

Sul palco, invece, ci saranno Dario Fo e Franca Rame, Antonio Tabucchi, Margherita Hack, Moni Ovadia e tanti altri. Certa la trasmissione video di un’intervista a Giorgio Bocca, possibile l’intervento di due che hanno aderito nelle ultime ore: Daniele Luttazzi e Nanni Moretti. La giornata finirà in musica con il concerto di Roberto Vecchioni, Er Piotta, gli Skiantos e i Ratti della sabina.

Nel panorama della politica italiana il viola è un colore inedito. In Canada, invece c’è un precedente che consentirebbe al presidente del Consiglio di bollare il popolo viola come il solito gruppo di “comunisti” (etichetta che Berlusconi applica con estrema disinvoltura a buona parte dei suoi oppositori): il viola è il colore del partito marxista leninista.

Per il resto, invece, niente. Di viola non v’è traccia nella politica italiana. Per restare in Parlamento, da destra a sinistra,  ci sono gli azzurri e i neri che si sono fusi (anche se qualche scricchiolio c’è), ci sono i verdi padani con i loro fazzoletti e la guerra agli immigrati. Al centro, e non è una novità,  ci sono i bianchi. A sinistra ci sono i rosa. I rossi, invece, sono rimasti fuori come gli altri verdi, quelli ambientalisti.

Non restava che il viola, (il giallo, almeno a Roma, è assegnato d’ufficio al Vaticano) e, detto fatto, ci hanno pensato gli organizzatori del No-B Day. Che, alla faccia della presunta sfortuna del viola, sembrano intanto aver ottenuto la benedizione del “cielo”. Le previsioni, dopo le piogge del pomeriggio di venerdì 4 dicembre, prevedono schiarite.