Ombrelli a Sulmona: uniti dall’ipocrisia, sepolti dal ridicolo

di Silvia DP
Pubblicato il 8 Luglio 2017 - 07:17| Aggiornato il 11 Luglio 2017 OLTRE 6 MESI FA
Ombrelli a Pescasseroli: uniti dall'ipocrisia, sepolti dal ridicolo

Ombrelli a Sulmona: uniti dall’ipocrisia, sepolti dal ridicolo

L’AQUILA – Ombrelli a Sulmona: uniti dall’ipocrisia, sepolti dal ridicolo. La polemica relativa alla foto delle donne che reggono gli ombrelli per riparare dalla pioggia gli ospiti di Fonderia Abruzzo a Sulmona è un vero boomerang per il genere femminile. Il fatto che importanti rappresentanti della classe politica e intellettuale abbiano gridato allo scandalo perché alcune donne compiono un’azione tanto banale quanto necessaria, farebbe sorridere anche la “donna a guisa di stella” di Guinizelli.

Chi ha organizzato la manifestazione ha spiegato che si è trattato di un caso. Varie persone, casualmente donne, hanno risolto un problema logistico che poteva mandare a monte l’incontro. Lo conferma Luciano D’Alfonso, governatore dell’Abruzzo, tra gli organizzatori della :

“(…) Le vere scuse dovrebbero essere indirizzate a queste ragazze – tra le quali vi è anche mia figlia Benedetta – da chi ha affibbiato loro il soprannome di “ombrelline”, cercando così di sminuirne il valore del gesto istantaneo in ragione delle condizioni di tempo sopravvenute (…)”.

Eppure c’è chi ha suggerito all’opinione pubblica di filtrare con occhi compassionevoli quell’immagine. Un gesto ipocrita che autorizza una visione debole della donna, quasi fosse fatta di cristallo e non di carne e ossa. Persino una voce illustre della letteratura come Dacia Maraini, che ha commentato quanto accaduto, arrivando persino a parlare di un “istinto di protezione delle donne”:

“Una fotografia penosa, che dà l’idea di una servilità femminile, donne che coprono, proteggono, aggiustano le cose con un atteggiamento servile. Gli uomini potevano tenersi gli ombrelli da soli”. (…) C’è pero da dire che le donne, spesso, si mettono dalla parte della ‘servitù’ e questo è storicamente comprensibile. Sono caratterizzate da un istinto di protezione”.

Anche Laura Boldrini ha espresso il suo punto di vista tramite Facebook. Di fatto il Presidente della Camera si auto-contraddice, spegnendo con le sue stesse parole la polemica:

“(…) è una brutta immagine. Sei donne che reggono l’ombrello ad altrettanti uomini, comodamente seduti per parlare ad un dibattito sotto la pioggia a Sulmona ci fanno fare un salto indietro. E non sarebbe stato meno stridente se al posto delle ragazze ci fossero stati dei ragazzi. Come si fa a non rendersene conto?”.

Vale la pena di sottolineare però che la polemica mette per una volta d’accordo politici di diversi partiti. La responsabile regionale donne di Noi con Salvini, Annarita Guarracino ha detto:

“A nulla valgono le repliche, per bocca del portavoce di Luciano D’Alfonso, Santamaita, che ha cercato di sminuire la portata dell’accadimento dapprima con toni ironici e, di seguito, entrando nel merito, con la negazione di aver violato il principio dell’eguaglianza uomo-donna sotto ogni profilo”.

Più ironica Sara Marcozzi, del Movimento 5 Stelle: “Moto Gp? No, Fonderia Pd. La Leopoldina del presidente D’Alfonso e le Paddok Girls con gli ombrelli. I boys erano occupati a fare cose da uomini”, ha scritto sul suo profilo Fb.

C’è da chiedersi cosa suona più ridicolo tra 1)Definire un atto servile reggere un ombrello 2)Dire che il problema sta nel fatto che sono tutte donne o tutti uomini 3)Affermare che il principio di uguaglianza tra uomo e donna, nel 2017, si concretizzi ancora in gesti banali quali reggere un ombrello. A voi la scelta.