8 per mille, niente soldi alle private: la norma passa grazie all’Udc

Pubblicato il 29 Settembre 2011 - 13:52 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Niente soldi dell’8 per mille per ristrutturare le scuole private. I fondi andranno solo alle pubbliche. L’emendamento Pd passa, nonostante il parere contrario del governo. E passa, curiosamente, grazie al voto dell’Udc. Da sempre schierato su posizioni favorevoli e difensive nei confronti della Chiesa.

La cosa viene notata dal sottosegretario Giovanardi: ”Il Governo non poteva accettare un ordine del giorno con il quale si chiede di inserire la ristrutturazione delle sole “scuole pubbliche” utilizzando i fondi dell’8 per mille. Ho spiegato in Aula, e ribadisco, che nell’attuale sistema nazionale di istruzione (L.62/2000) per scuole pubbliche si intendono soltanto scuole statali o quelle comunali provinciali o regionali mentre le scuole non statali private sono quelle gestite da privati laici o religiosi, comprese quelle paritarie. Con la dizione dell’ordine del giorno le scuole private paritarie, che non sono scuole pubbliche, non potrebbero godere dei finanziamenti derivanti dall’8 per mille. Stupisce che in corso di votazione l’Udc, che aveva preannunciato il voto contrario, abbia cambiato atteggiamento consentendo l’approvazione di un ordine del giorno che contraddice anni di battaglie per garantire ne nostro Paese la parità scolastica”, conclude Giovanardi.

Rincara la dose la Lega: ”Oggi, per trenta denari, l’Udc ha venduto la scuola cattolica e paritaria con un provvedimento contrario ai principi di uguaglianza e sussidiarieta’. Al solo scopo di fare un dispetto a Silvio Berlusconi hanno votato un ordine del giorno del Partito democratico che consente ai cittadini di escludere la scuola privata e paritaria dai finanziamenti dell’otto per mille di gestione statale”. Lo scrivono in una nota i deputati Massimo Polledri, Paola Goisis e Gianluca Pini. ”Soldi che erano destinati alla messa in sicurezza degli edifici scolastici. Invece, adesso, grazie all’Udc e alla sinistra, potra’ crollare un tetto sopra la testa di un bambino iscritto alla scuola cattolica”, conclude la Lega.