Parlamento italiano. Ricerca: troppi i “fannulloni”. Sono poco presenti, poco attivi e poco propositivi. Meglio l’opposizione (Idv, Pd e Udc), la Lega e le donne

Pubblicato il 16 Giugno 2009 - 17:46| Aggiornato il 7 Luglio 2010 OLTRE 6 MESI FA

Il Parlamento italiano è formato da un esercito di «fannulloni» che «siedono» – le poche volte che ci vanno – nel lato destro. L’inchiesta sui primi dodici mesi è stata svolta da un osservatorio composto da Cittadinanzattiva, Controllo cittadino e Openpolis.

Il primo anno si archivia con tantissime insufficienze. I nostri eletti sono poco presenti, poco attivi, poco propositivi. Quelli che lavorano di più siedono sui banchi dell’opposizione e le donne che vanno meglio degli uomini. Il Parlamento dall’indagine, risulta come un luogo che ratifica le decisioni già adottate dal Governo: in un anno, 61 ddl presentati dall’esecutivo trasformati in legge (90%), a fronte dei soli 7 di iniziativa parlamentare (10%).

La ricerca misura l’efficienza di gruppi e singoli. L’«indice di attività» è stato elaborato in base a una serie di parametri: quante volte ogni parlamentare è stato primo firmatario o cofirmatario di un atto legislativo o ispettivo, quante volte relatore di un progetto di legge, quante volte è intervenuto in aula o in commissione, quante volte presente è stato presente alle votazioni.
«Emerge molto chiaramente che i deputati dell’Italia dei Valori sono i più attivi tra tutti i gruppi presenti alla Camera», seguiti dal gruppo della Lega e dal Pd: al Senato, sono sempre primi i dipietristi seguiti però da Udc e Pd.

In entrambi i rami del Parlamento, il principale gruppo di maggioranza, il Pdl, ha raccolto il grado di efficienza più basso, ultimo alla Camera e penultimo (seguito dal solo misto) al Senato. Quanto invece alle presenze, i parlamentari del Pdl e della Lega sono  stati tra i più presenti, e si può capire il perché: come detto, la gran parte dei ddl sono di origine governativa.

Prime le donne in tutto, dalla presenza al tasso di attività: le donne hanno un indice di attività medio di 2,7, mentre gli uomini si fermano al 2,2. Tra le senatrici e i senatori«la differenza è ancora più marcata: le prime hanno un indice di attività di oltre 3 punti, mentre i senatori sono al 2». Stesso discorso per le presenze.

La pidiellina Angela Napoli e la senatrice radicale-Pd Donatella Poretti raccolgono entrambe con un bel 10 per indici di attività: maglia nera invece, al coordinatore del Pdl Denis Verdini alla Camera e al senatore (anche lui pdl) Marcello Pera, che di Palazzo Madama è stato presidente.

«È la prima volta che i cittadini accendono un faro sui lavori del Parlamento, basato su dati incontrovertibili e pubblici – spiega Antonio Gaudioso di Cittadinanzattiva – . È giunto il momento che gli elettori si assumano la responsabilità di verificare le attività delle istituzioni, tanto più utile nel momento in cui viene a mancare il rapporto diretto con gli eletti, ormai semplici nominati».