Pd, Michele Emiliano: “Libererò i giornalisti”. Fnsi: “Politici ci lascino fuori da beghe di partito”

di redazione Blitz
Pubblicato il 24 Febbraio 2017 - 10:05 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – La Federazione nazionale della stampa italiana ribatte alle accuse lanciate Michele Emiliano (Pd) sui giornalisti: “I cronisti non hanno bisogno di liberatori, i politici li lascino fuori dalle loro contese e beghe personali e di partito”.

A provocare la presa di posizione del sindacato della stampa sono state le dichiarazioni di Emiliano durante la trasmissione “La Gabbia Open”, andata in onda giovedì sera su La7, e definite dalla Fnsi “semplicemente sconcertanti e fuori luogo”.

“Vado a fare un congresso con le mani nude – ha detto il candidato alla segreteria del Pd – contro una corazzata piena di potere, soldi, relazioni importanti, un sistema dell’informazione messo molto sotto pressione. Un’altra cosa che mi piacerebbe fare è restituire la libertà ai giornalisti. Se diventassi segretario del Pd vorrei girare per le redazioni e dirgli: basta, adesso fate come vi pare, criticatemi, ditemi tutto ciò che non va bene. I giornalisti liberi pagano un prezzo molto elevato. Ovviamente noi dobbiamo consentire a tutti, non solo agli eroi, di essere giornalisti liberi”.

“È bene che Michele Emiliano e tutti i protagonisti della vita politica lascino fuori i giornalisti dalle loro contese, dalle loro beghe personali e dalle loro rese dei conti, replicano in una nota Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, segretario generale e presidente della FNSI. I giornalisti non hanno bisogno di liberatori perché sono in grado di discernere e di fare il loro dovere nell’interesse esclusivo dei cittadini, che hanno diritto ad esser informati. L’invito è rivolto a tutti, a prescindere dagli schieramenti politici, e riguarda anche coloro che ogni giorno presentano interrogazioni parlamentari contro questa o quella trasmissione della Rai o fanno a gara nel dare voti a questo o a quel programma in base al fatto se ne siano stati o meno ospiti. Sarebbe molto più utile se tutti coloro che fanno politica si impegnassero concretamente, nelle sedi legislative, per rimuovere gli ostacoli, a cominciare dalle querele temerarie per finire a leggi di sistema inadeguate e datate, che spesso impediscono ai giornalisti di esercitare liberamente la loro professione e relegano l’Italia in una posizione poco onorevole nelle classifiche internazionali sulla libertà di stampa”.