Pensioni e Equitalia: le mosse di Renzi per vincere il referendum

di Redazione Blitz
Pubblicato il 27 Settembre 2016 - 11:23 OLTRE 6 MESI FA
Pensioni e Equitalia: le mosse di Renzi per vincere il referendum

Pensioni e Equitalia: le mosse di Renzi per vincere il referendum

ROMA – Pensioni e Equitalia: le mosse di Renzi per vincere il referendum. La lavagna dello studio televisivo di Quinta Colonna (Rete 4) dove Matteo Renzi ha segnato le cose da fare, dal raddoppio delle quattordicesime delle pensioni fino a 1000 euro al taglio di interessi e oneri vari delle cartelle dell’odiata Equitalia, non recava l’insegna “istruzioni per vincere il referendum costituzionale” del 4 dicembre, ma solo per motivi di opportunità.

Referendum costituzionale: 45% di indecisi. Per ora i sondaggisti danno un testa a testa con leggera prevalenza variabile del no mentre tutti i rilevamenti concordano su una quota enorme di indecisi, anche del 45% dice il sondaggista Piepoli. Da portare verso il sì.

I conti pubblici, con la frenata del pil e lo scontro con Bruxelles per un punto di flessibilità in più, non consentono più di tanto: mentre l’attesa revisione degli scaglioni Irpef in vista di un abbassamento del peso fiscale che grava sulle famiglie è rinviato al 2018, per il prossimo anno la manovra che sarà votata almeno in prima seduta alla Camera prima del referendum conterrà il taglio dell’aliquota Ires sui redditi per le imprese e, per quelle più piccole, la contabilità semplificata, la tassazione per cassa e cioè solo su quanto effettivamente fatturato.

Poca agibilità di manovra. I mastini esterni (Bruxelles) e quelli interni (il suo ministro dell’Economia Padoan) circoscrivono il raggio d’azione potenziale di Renzi impegnato a farsi concedere più flessibilità dall’Europa: sa però che solo la vittoria al referendum gli garantirebbe la stabilità politica imprescindibile per affrontare a viso aperto Merkel e Hollande e, nel caso, a violare il patto di Stabilità senza pagare dazio (lui e la credibilità finanziaria nazionale). Quindi servono mosse altamente popolari sul piano economico. Pensioni e Equitalia, innanzitutto, e niente tagli dolorosi alla sanità.

Pensioni. Raddoppio quattordicesime fino a 100 euro. Quindi, in tv intervistato da Paolo Del Debbio, Renzi ha promesso “che alle pensioni minime, a quelli che arrivano fino a 750 euro, viene data oggi una quattordicesima, circa 40 euro al mese. A questi raddoppiamo la quattordicesima, in un’unica soluzione. Stiamo cercando di tirare su questo limite, il nostro obiettivo sarebbe arrivare il più possibile vicino ai 1000 euro di pensione: vediamo se ce la facciamo”. Oltre, naturalmente l’anticipo pensionistico (Ape) che attenua gli effetti della riforma Fornero.

Cartelle Equitalia rottamate. Renzi ragiona anche sulla possibilità di ridurre i debiti fiscali dei contribuenti. Mario Sensini sul Corriere della Sera spiega il piano di intervento su Equitalia.

Non si tratterebbe di una sanatoria, perché il piano prevede il pagamento di tutte le imposte dovute, ma con la cancellazione di interessi di mora, sanzioni e aggio di riscossione. La differenza rispetto alla mini-rottamazione del passato è la rateizzazione. Allora si potevano evitare interessi e sanzioni solo pagando le cartelle in unica soluzione. Questa volta si pensa alla loro rateizzazione, anche se su un periodo massimo di non più di tre anni. Oggetto dello sgravio sarebbero anche le cartelle già rateizzate, e in corso di pagamento. (Mario Sensini, Corriere della Sera)