La “persistenza del gay”, la lingua batte dove il dente duole?

Pubblicato il 23 Maggio 2011 - 14:17 OLTRE 6 MESI FA

ROMA-Chi vota per i candidati sindaco di sinistra vota per “femminielli, tran e gay”. L’equazione che smaschera De Magistris e Pisapia ma anche Zedda a Cagliari e tutti gli altri negli altri Comuni al ballottaggio è stata stilata da Carlo Giovanardi che è uomo di governo con delega alla famiglia. E’ stato il più sincero, esplicito e coraggioso Giovanardi in questa sorta di “outing” politico: sinistra uguale sessualità “storta”. Ma non è solo Giovanardi, è solo all’avanguardia. Gira gira, questo allarme anti gay, trans e femminielli sottende anche se non sempre risuona in molti appelli elettorali. E’ un “no pasaran” agli omosessuali, ai mezzi uomini, ai contro natura. C’è in queste voci accorate una marcata “persistenza del gay”. Che la lingua batta dove il dente duole?