Imperia, un dirigente del Comune revoca la concessione delle aree per il nuovo porto: il sindaco insorge

Pubblicato il 21 Gennaio 2011 - 10:22 OLTRE 6 MESI FA

È bufera a Imperia per la revoca della concessione delle aree del nuovo porto alla “Porto Imperia spa”, partecipata dalla “Acquamare” che fa capo al costruttore Francesco Bellavista Caltagirone, dal Comune e da imprenditori locali, tutti al 33%. La realizzazione dell’opera è finita lo scorso ottobre in una inchiesta penale, in cui è coinvolto anche l’ex ministro Claudio Scajola, con cui la Procura vuole chiarire le modalità di assegnazione dell’appalto.

La revoca della concessione, presa in autonomia dal dirigente dell’ufficio Porto e Demanio, l’ingegnere Pierre Marie Lunghi, ha fatto andare su tutte le furie il sindaco, Paolo Strescino (Pdl), che è arrivato a parlare di eventuali “richieste risarcitorie” nei confronti del dirigente.

La società costruttrice, in una nota, parla di un “atto gravissimo” e annuncia che presenterà subito ricorso al Tar. L’opera in costruzione ha un valore di circa 100 milioni di euro, i lavori sono iniziati a marzo 2007 e oggi sono completati al 70%. Dighe, banchine e altre infrastrutture rischiano ora di passare in modo definitivo al demanio.

Il sindaco ha difeso la società a capitale misto creata con Caltagirone e, tra gli altri, l’imprenditrice Beatrice Parodi, e non ha usato mezzi termini: “Un danno di questa portata va a minare l’immagine non solo del Porto di Imperia, ma anche della nostra città. Eventuali richieste risarcitorie al dirigente, dunque, andranno valutate”.

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